da Milano
Un utile netto da 1,37 miliardi a fine anno, destinato a salire a 2,5 miliardi nel 2008 a fronte di una politica di dividendi stabile (con il pay out al 57%) e di un roe al diciotto per cento. Questi i cardini del piano triennale del Sanpaolo illustrati ieri alla comunità finanziaria dallamministratore delegato Alfonso Iozzo e dal direttore generale Pietro Modiano.
Un percorso che ha riacceso lattenzione del mercato senza però infiammare il titolo che, dopo aver ripiegato fino a mano 1,6%, si è ripreso nel finale chiudendo a 12,18 euro (meno 0,16%). Gli obiettivi a fine 2008 includono il settore assicurazioni, ha precisato Iozzo (Sanpaolo stima un utile netto di 400 milioni per il polo risparmio e previdenza), mentre Modiano confermava come lapproccio del gruppo torinese sia «di attacco e non di difesa» oltre allimpegno a rispettare il piano strategico: «Dobbiamo annullare il rischio di fornire obiettivi errati, il piano va rispettato e non rivisto ogni sei mesi». Un esercito allattacco che, secondo Modiano, deve trasformarsi da una banca orientata alle vendite a una banca di relazione.
Il primo passo della strategia di crescita potrebbe essere acquisire entro dicembre un ulteriore 10% di Cariforlì, ha spiegato Iozzo, ricordando come la quota si aggiungerà al 30% già in portafoglio al gruppo che considera invece tramontata lintegrazione con Dexia: «Non abbiamo più avuto negoziati». Lincontro è stato anche loccasione per tornare a parlare della controllata Fideuram che secondo Iozzo «è meglio resti quotata» anche considerando il polo con laltra controllata Aip affidata a Mario Greco.
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