Ricoveri dimezzati e costi abbattuti. Ecco gli effetti «economici» delle nuove terapie sullo scompenso cardiaco. A fare il punto della situazione sono i medici cardiologi lombardi, riuniti in un convegno al San Raffaele. Lo scompenso cardiaco è una delle principali cause di ricovero ma le nuove tecniche terapeutiche garantiscono non solo più qualità di vita al malato ma anche un risparmio non indifferente per le strutture ospedaliere.
In sostanza i nuovi metodi permettono di risparmiare circa 18mila euro allanno per paziente. Finora i costi per paziente gravi sono stati pari a 40mila euro lanno, considerando una media di 3-4 ricoveri annui della durata di 8-9 giorni ciascuno.
Ora arriva la clip made in Italy, che aiuterà a tenere a bada il cosiddetto «cuore stanco». «La terapia più recente per la riparazione della valvola mitralica prevede lutilizzo di una clip - spiega Francesco Maisano, responsabile dellUnità funzionale trattamento transcatetere delle valvulopatie del San Raffaele -. Si tratta di una metodica che riproduce una tecnica chirurgica introdotta dal professor Alfieri nel 1991, attraverso un approccio mininvasivo, che non necessita di circolazione extracorporea e di apertura delle camere cardiache e che comporta linserimento di una clip che permette alla valvola di chiudersi in maniera corretta».
Ad oggi, al San Raffaele sono una cinquantina i pazienti trattati con la clip. E i risultati della terapia lasciano ben sperare: si parla si una maggior sopravvivenza e di un 80 per cento dei pazienti che sono passati da uno stato clinico grave a uno meno severo.
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