Milano«Quella degli Investitori - sulla cui personale affidabilità e solvibilità non vi è del resto alcuna ragione di dubitare - è stata finora l'unica, seria e garantita proposta di intervento finalizzata alla salvaguardia delle migliaia di posti di lavoro del San Raffaele e al salvataggio di questa impresa sanitaria che viene in effetti comunemente considerata come struttura di eccellenza». É questo il passaggio decisivo della sentenza con cui - rispettando in pieno le indiscrezioni della vigilia - ieri il tribunale di Milano ha dato il via libera al piano di salvataggio dellospedale San Raffaele, respingendo listanza di fallimento avanzata dalla Procura di Milano e accogliendo la richiesta di ammissione al concordato preventivo avanzata dai nuovi amministratori della Fondazione Monte Tabor, la holding che controlla lospedale milanese e le numerose attività ad essa collegate.
I giudici prendono atto delle corpose riserve avanzate dalla Procura relative al vistoso conflitto di interessi in cui si trovano i nuovi vertici della Fondazione e il nuovo presidente Giuseppe Profiti: che sono espressione della stessa cordata cui propongono di cedere il San Raffaele, guidata dal Vaticano (attraverso lo Ior, la banca della Santa Sede) e dagli imprenditori liguri Malacalza, anchessi vicini allo Stato pontificio. É verosimile, ammette il tribunale, che loperazione punti ad escludere altri eventuali aspiranti. Ma di possibili concorrenti per ora non cè traccia, nonostante due consiglieri dimissionari parlino di una fantomatica offerta di una charity statunitensi. E se dovessero apparire possibili candidati alternativi, sulle loro offerte vigileranno i tre commissari straordinari nominati dal tribunale nella sentenza depositata ieri.
La sentenza dà per la prima volta conto pubblicamente dello stato reale del disastro dei bilanci del San Raffaele, dove ben 727 milioni di euro è costituito da crediti chirografari, che verranno soddisfatti solo nella misura del 52 per cento.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.