da Milano
Sono venuti in quindicimila ieri allippodromo del galoppo di San Siro per vedere Lanfranco Frankie Dettori, il fantino milanese emigrato in Inghilterra a 16 anni per salire con la forza dei risultati sul tetto del mondo. E la regina Elisabetta dopo gli ultimi exploit (Derby inglese e francese e Oaks francesi conquistati in una dozzina di giorni) è in procinto di nominarlo baronetto, mentre soltanto Lewis Hamilton nel Regno Unito gli contrasta la conquista del titolo di sportivo dellanno. Frankie - allegro e disponibile nonostante un brutta caduta giovedì scorso a Longchamp che gli ha procurato un livido grosso come un arancio sul gluteo destro - ha ripagato con gli interessi i suoi fans, parecchi dei quali approdati allippodromo per la prima volta con una sola missione: affidargli i propri soldi per scommettere sui cavalli che montava. E i fatti hanno dato loro ragione: Frankie, impegnato in quattro corse, ha conquistato due vittorie e un secondo posto facendo guadagnare un bel gruzzolo a chi lo ha sostenuto.
Dopo aver fallito la prima prova con il favorito Robs Love nel Gp dItalia - ma il baio della Razza dellOlmo aveva ancora nella gambe la faticaccia del Derby - Frankie si è rifatto con gli interessi aggiudicandosi con una magia delle sue il Gran Premio di Milano in sella al francese Sudan. Davvero da applausi a scena aperta il suo magistrale guizzo a fil di palo per parare per una manciata di centimetri il disperato affondo del britannico Hattan, scomposto nellassalto finale.
Soltanto il tempo di saltare giù acrobaticamente da Sudan con il volo dangelo che lo ha reso famoso, e Frankie rimonta in sella a Miles Gloriosus nel «Giubileo» per dominare gli avversari con uno scatto bruciante. Folla ancora in delirio al dissellaggio e poi tanta gente che faceva la fila per scommettere Moi non Plus nelle Oaks dItalia soltanto perchè montata da Dettori. Ma neanche superFrankie può fare i miracoli e nel Derby in rosa, montando comunque da fenomeno, ha dovuto inchinarsi allo strapotere della britannica Fashion Statement che non per nulla recentemente era arrivata alla coda di una certa Light Shift, poi dominatrice delle Oaks inglesi.
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