San Valentino cattivo, la vendetta dell’ex

Altro che festa degli innamorati: per alcuni il 14 febbraio è l’occasione migliore per rifarsi con gli interessi delle ferite subite da fidanzati e consorti fedifraghi

San Valentino cattivo, la vendetta dell’ex

Milano - Spuntano come funghi, ma sono molto più velenose. Ex fidanzate, ex amanti, ex mogli. Quindi pericolosissime. Tutte. Lei vi conosce perfettamente e quindi sa dove colpirvi, se fa finta di aver superato la cosa, di essere cresciuta, di non essere più quella di una volta non cascateci: è una trappola per vendicarsi. Soprattutto a San Valentino che a loro più che i fidanzatini di Peynet ricorda Chicago, Al Capone e la banda di Bugs Moran. La vostra ex è ormai una nemica pronta a qualsiasi cosa pur di saldare i conti. Svetlana Ermakova per esempio, per infiammare gli incontri erotici del marito Alexei con la nuova amante gli ha spalmato l’interno del profilattico di pepe caucasico. Le è bastata una telefonata al reparto Grandi ustionati di Mosca per capire di aver colpito, diciamo così, nel segno. Gail O’Toole invece, Murrysville, Pennsylvania, ha invitato l’ex fidanzato Ken ad un’ultima, struggente notte d’amore prima dell’addio, per poi incollargli con il Bostik a presa rapida il pene all’addome, un testicolo alla gamba e i glutei tra loro. Pensare che lui l’aveva mollata proprio perché era una tipa appiccicosa.

Non parliamo poi dello sputtanamento pubblico. A Washington Pilar Stofega ha tappezzato i siti internet per adulti con falsi annunci dove, a nome della nuova compagna dell’ex, si diceva disponibile per incontri a pagamento; a Cremona Paola, parrucchiera, ha iscritto la rivale a una chat erotica con semplici ma sentite parole «mi piace essere cosparsa di nutella e leccata tutta»; a Londra Cindy Chapman ha messo su un sito solo per sparare fucilate all’ex compagno 24 hours a day. «È l’uomo più egoista di Portsmouth». Pensavamo peggio. L’unica soluzione è evitarla come la peste. Anche se sono passati anni per lei quell’addio è ancora una pratica aperta come una ferita. Non c’è solo da sopravvivere alla voglia di rivincita. C’è da sopravvivere e basta. Rita Gluzman, ricca esule russa in America, ha ucciso a colpi d’ascia e sezionato in 50 pezzi il marito microbiologo che l’aveva abbandonata per una giovane scienziata israeliana. La baronessa tedesca Gunda von Bueldring-Bilterling fece pubblicare sui giornali tedeschi dell’Est annunci dove si offriva «lavoro a un giovanotto tra i 20 e i 30 anni, pregiudicato, disoccupato e intenzionato a rifarsi una vita a ovest». Il lavoro era far fuori la rivale in amore. Ma il fornaio che rispose all’annuncio, mascalzone, la tradì pure lui. Anche se è forte la tentazione di dirle che senza di lei siete rinati non lo fate. I rischi di essere braccati si moltiplicherebbero. E non c’è posto dove potete nascondervi. Margaret La Foe ha fatto irruzione sul palcoscenico del Players Theatre per gridare che il marito Dominic, regista di Le ultime gioie di Ridgeway, «se la fa con una prostituta». Cioè Maria St. Claire l’attrice protagonista della pièce. Il pubblico, convinto che lo sfogo facesse parte della commedia, ha applaudito commosso. La cinesina Zhao Cuiquin ha invece pensato bene di mettere un chilo di arsenico nel sacco della farina dell’amante Zhang, che lui ha girato al ristorante all’angolo. Risultato: 29 persone avvelenate. Pensavano avesse dei complici, invece era tutta farina del suo sacco.

Non che gli uomini siano meno romantici. Maurizio Miano, poliziotto, è finito sotto processo per aver fatto passare, con lettera firmata Divisione polizia anticrimine, il nuovo amico della sua ex fidanzata Charles Loic Jeraki come un terrorista di Action Directe. Giuseppe Galiano ha aspettato davanti a casa Cosimo Marraffa per fargli pagare a colpi di pistola la colpa di avergli rubato la fidanzata. Peccato che a prendere le pistolettate sia stato il suo sosia, Nicola Urso, che oltre alla faccia aveva di identico l’auto e l’indirizzo. Niente comunque al confronto di un anonimo di Glasgow che ha puntato tutti i risparmi di una vita sulla vittoria del Brasile ai mondiali, certo di perdere.

«Piuttosto che finiscano nelle mani di mia moglie preferisco lasciarli agli allibratori». Aveva il terrore di essere tosato. Perché si sa, anche a San Valentino, per certe mogli l’amore è pur sempre una tosa meravigliosa...

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