Sanchez e Di Natale vanno sul settebello Rossi scende al capolinea

Sembra uno scherzo di carnevale: Zamparini licenzia un allenatore per colpa di Guidolin. Sì, proprio lui, liquidato e riassunto quattro volte dallo Zamparini medesimo, secondo usi e costumi del presidente. Il Palermo le ha prese di brutto, sette gol fanno cronaca e storica, roba da almanacco, si cercano precedenti, si consultano libri e si riscalda la memoria ma non serve, il Palermo ha perso e basta, Di Natale e Sanchez si sono divertiti come in allenamento mentre, di fronte, i siciliani erano cannoli dolcissimi. Delio Rossi ha ammesso le proprie colpe, ha scagionato la squadra, i tifosi sono con lui ma Zamparini ormai gli ha suggerito di svuotare i cassetti e di preparare la valigia con il necessario. Delio Rossi è l’esatta antitesi di Zamparini, parla poco, si infervora raramente, ascolta, è educato. Il presidente è un vulcano in eruzione continua, ha mille idee, la sua voce arrochita ne accentua la vis polemica, ha un concetto kleenex degli allenatori, gli sta bene l’usa e getta ma il suo carattere lo ha portato anche a clamorose e astute operazioni di mercato. Ma è anche vero che Zamparini è tra i pochi presidenti che onora puntualmente ogni scadenza contabile con i propri dipendenti, questo è uno dei motivi per cui gli allenatori, pur conoscendone i rischi, accettano l’avventura.
Il Palermo di oggi è un gruppo giovane, fresco ma anche acerbo, con un paio di elementi di grande cifra tecnica, il cui valore si è moltiplicato a Palermo, grazie anche al lavoro di Rossi. Ma non conta, contano i sette gol, conta una classifica che slitta, un progetto che scivola via: «Scommetto qualunque cosa che arriveremo prima della Lazio» aveva detto qualche mese fa Zamparini molestando le idee e i sogni di Lotito. Le cose stanno andando diversamente, Zamparini dovrà pagare la scommessa. «Rossi ha distrutto il mio Palermo» ha detto ieri, dunque il “suo” giocattolo, così ribadendo il rapporto emotivo, passionale che ha con il football e con la squadra che lui ha allestito. Stasera Zamparini illustrerà le sue idee al processo di Biscardi, la scena è quella giusta per soddisfare le attese dei tifosi e della stessa stampa.

Rossi è out, si parla di Cosmi (soprattutto), di De Biasi, di Colomba, forse di Gasperini, trattasi della solita compagnia di giro, ognuno con caratteristiche e carattere diversi uno dall’altro, quasi opposte. Di certo il ventisette è giorno di paga e lo 0 a 7 resterà una data da mandare a memoria. Se lo ricorderà Guidolin, pluriassunto, plurilicenziato. Il riminese Delio Rossi vivrà un amarcord poco felliniano.

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