Davide ha otto anni, è spesso irrequieto, non riesce mai a star fermo su una sedia. In classe si alza spesso anche quando dovrebbe star seduto. Corre o si arrampica quando non dovrebbe. Ha difficoltà a giocare tranquillamente. È sempre in movimento tanto che sembra attivato da un motorino. Parla eccessivamente. Ma non solo, ha anche chiari sintomi di impulsività: risponde prima che la domanda sia completata, ha difficoltà ad aspettare il proprio turno. Interrompe o si intromette nelle attività di coetanei o adulti. Davide è affetto da «deficit dattenzione e iperattività», in una sigla Adhd: di questa patologia, che colpisce il 4 per cento dei bambini, si parla a Genova il prossimo 15 novembre nellaula magna dellistituto Gaslini, a Genova nel corso di un convegno organizzato dalla sezione ligure della Sip, società italiana di pediatria. Ma attenzione: tutti i bambini possono presentare talvolta uno dei sintomi sopra descritti, con ciò non si può assolutamente parlare di Adhd. «Per questo motivo è estremamente importante fare una diagnosi corretta della sindrome il più presto possibile, visto che in media riguarda 4 bambini su cento - spiega Alberto Ferrando, presidente dellApel, associazione pediatri liguri -, e in questi casi, non in altri, va assicurata anche la giusta terapia farmacologica, che non va demonizzata». A volte li vediamo sul treno e sullautobus, in casa di amici, alle feste die nostri figli: e sempre sono accompagnati da genitori che non riescono a contenerne la vivacità. Il loro rendimento scolastico, poi, fa desiderare non solo per la condotta. I bambini con deficit di attenzione e iperattività sono una realtà di difficile gestione anche per gli insegnanti, anche perché le tradizionali misure educative (come sgridare, richiamare o al contrario stimolare il bambino), non sortiscono alcun effetto.
Ad affrontare il tema, di estrema attualità anche in seguito alle polemiche sulle controindicazioni di alcuni farmaci utilizzati come terapia, saranno il professor Amnon Cohen, direttore dellUnità Operativa complessa di Pediatria e Neonatologia del San Paolo di Savona (e presidente regionale della Sip) e Giorgio Conforti, specialista in Clinica Pediatrica e referente Regionale Rete Vaccini Liguria.
«Il convegno regionale rappresenta un grande sforzo fatto dalla pediatria e dalla neuropsichiatria della Liguria - racconta Ferrando -, visto che è stato preceduto da molti incontri fatti sul territorio con i pediatri di famiglia. Lobiettivo è quello di formulare un percorso di continuità assistenziale per aiutare i bambini e le loro famiglie. Per questo verrà anche discusso il ruolo della terapia farmacologica».
LAdhd è stato identificato dai ricercatori in tutte le nazioni e in tutte le culture studiate.
Gli specialisti liguri vogliono fare chiarezza anche perché spesso gli screening sovrastimano il problema, perché lo confondono con il capitolo più ampio dei disturbi di condotta.
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