Per una volta si può prendere a prestito unespressione di Marco Travaglio che, trovandosi a scrivere di Calabria, lha definita con il suo solito fervore giustizialista «una Regione da sciogliere». In questo caso, però, è difficile confutarlo: su 50 consiglieri regionali ben 35 sono stati inquisiti o addirittura condannati. Ovviamente laccusa ricorrente è quella di associazione mafiosa, voto di scambio, corruzione e concussione. Questa constatazione basterebbe a chiudere il discorso: i fatti di Rosarno e i rifiuti tossici disseminati nel Tirreno rappresentano solo la punta di un iceberg, la progressiva implosione dello Stato.
Eppure il governatore uscente di centrosinistra Agazio Loiero è riuscito ad autocelebrarsi con «Le cose fatte», un volume di 240 pagine che riassume i suoi 5 anni a Catanzaro. A Loiero, invece, gioverebbe ricordare i 2,2 miliardi di euro di debito sanitario della Regione che, fatte le debite proporzioni, è paragonabile a quello del Lazio e della Campania.
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