Sanità: conti sbagliati, spesa in crescita

Che ne sarà del piano di rientro? Una rinegoziazione potrebbe essere d’obbligo perché cresce il debito regionale e cresce la spesa sanitaria. Ma crescono pure le esternalizzazioni dei servizi e gli incarichi fiduciari e, inevitabilmente, crescerà pure la pressione fiscale per fare cassa a copertura del disavanzo. Per la giunta Marrazzo si avvicina inesorabile la scadenza dell’assestamento di bilancio che dovrà prevedere come gestire il nuovo debito che si è accumulato sul 2006. Altri 275 milioni di euro sul miliardo e mezzo già coperto con gli aggravi fiscali. La cifra del nuovo disavanzo viene resa nota da Andrea Augello (An), membro della commissione Bilancio di Palazzo Madama e dal vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Prestagiovanni (An) i quali rivelano che nel conteggio riferito al bilancio 2006 mancavano importanti voci di spesa. Eccole. «Dalle carte trasmesse al governo negli ultimi mesi - spiegano - emerge che la spesa sanitaria è cresciuta di circa 500 milioni di euro tra il 2005 e il 2006. Per cui, stornando dalla voce debitoria l’extra-copertura per il disavanzo 2005 (400 milioni) erogata dal governo e contabilizzata nel 2006, viene fuori che la differenza tra costi e ricavi viaggia su un passivo di 2 miliardi di euro annui. È tempo di analizzare questa spesa e verificare in che modo siano comprimibili queste cifre».
Si vedrà in sede di assestamento a quanto ammonterà l’incremento della pressione fiscale che potrebbe già superare il mezzo punto. Oltre al danno, c’è anche la beffa. Cioè il dispendio di risorse finanziarie che la giunta Marrazzo sta consentendo di impegnare nelle Asl per gli affidi esterni. Il senatore di An ha annunciato la presentazione di un’interrogazione dettagliata al ministro della Salute Livia Turco e al ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa per conoscere «i rapporti tra sanità pubblica e cooperativa Capodarco che, proprio nell’Asl Roma C, ha ricevuto una commessa per 430mila euro a semestre allo scopo di prestare servizio alle attività di verifica contabile svolte dall’Università di Tor Vergata. E quali siano i rapporti con l’advisor finanziario Kpmg che sta svolgendo un analogo servizio nella Asl Roma B a una cifra pressoché equivalente. Perché in tutto sono stati spesi 1,5 milioni di euro per esternalizzare un servizio che si poteva svolgere con il personale di società regionali in house». A sentire Andrea Augello i criteri che hanno portato alla scelta delle due aziende potrebbero interessare la Corte dei conti visto che «la Asl Roma B vanta in organico 18 dirigenti amministrativi e 392 impiegati. La Roma C, oltre ai 18 dirigenti pure 547 impiegati». Bruno Prestagiovanni ricorda anche gli impegni extra conteggiati nella Asl Roma C nell’ultimo anno. «Ben 1.070.

300 euro di incarichi fiduciari e consulenze delle quali vorrei conoscere la posizione della giunta Marrazzo o forse - conclude - si vuole continuare a vivere nell’incertezza del futuro come sta succedendo ancora con i conti della sanità?». Conti che invece per l’assessore Augusto Battaglia manifestano «un’inversione di rotta e un significativo abbattimento del deficit sanitario 2006».

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