Sanità, cresce il rischio di un’altra stangata

«Il primo appuntamento dell’anno tra ministero dell’Economia e Regione ha decretato la bocciatura del piano di rientro del deficit per il 2008. Ora la giunta Marrazzo dovrà varare misure in grado di aggredire il deficit strutturale della sanità». Lo sostiene il vicepresidente della commissione Sanità del Senato Cesare Cursi (An) che promette di far convocare con urgenza in commissione i tecnici del ministero dell'Economia e della Salute per rendere pubbliche le cifre del debito e scongiurare il rischio di nuove tasse.
Senatore Cursi, perché mai il deficit cambia a seconda di chi fa i conti, Regione o Ragioneria dello Stato?
«Quando si tratta di valutare le cifre divulgate dalla Regione si può tranquillamente dire che siamo alla mistificazione della realtà. O, meglio, alla presa in giro dei cittadini. La soddisfazione espressa dalla giunta Marrazzo sta nel fatto che ha barattato il pericolo di commissariamento, con il cedimento in sede di riparto di 200 milioni di euro per la salute a favore di altre regioni. I dati del tavolo tecnico congiunto tenutosi il 14 gennaio scorso hanno inequivocabilmente sancito il dissesto dei conti della sanità evidenziando un disavanzo presunto 2008 di 1 miliardo e 630 milioni di euro. Nella stessa verifica i tecnici hanno proposto una serie di modifiche agli attuali provvedimenti che, se adottate ora, potrebbero ridurre il disavanzo 2008 a 1 miliardo e 250 milioni di euro».
Ma c’è anche una profonda discrepanza tra le misure da adottare per la copertura?
«La Regione ha trovato copertura, finora, per un solo miliardo di euro. Ovvero la giunta Marrazzo ha dato per scontato il primo miliardo di euro di perdite e si è limitata a comunicare solo la parte senza copertura. Vale la pena ricordare che i cittadini del Lazio per questo miliardo di euro di deficit pagano già l’Irap e l’Irpef più alte d’Italia (700 milioni di euro) e per la restante parte (300 milioni di euro) la Regione ha goduto della benevolenza del “fondino straordinario” previsto dalla Finanziaria dello Stato del 2007».
Ma anche il disavanzo 2007 viaggia sul miliardo e 700 milioni. Non è cambiato nulla...
«Per quest’anno si è data per scontata la partenza a meno 1 miliardo e nulla si è fatto con le misure di contrazione dei costi per l’assistenza ospedaliera, per la spesa farmaceutica e per i costi del personale. Tutti i provvedimenti adottati sono stati giudicati privi di efficacia, o quasi».
Quali saranno le conseguenze?
«Siamo ormai al paradosso. Dopo due diffide del presidente del Consiglio, altrettante bocciature del tavolo tecnico sui rimedi proposti, un disavanzo strutturale di più di 1,6 miliardi di euro, il governo Prodi non è in grado di adottare i provvedimenti dettati dalle norme da lui stesso volute.

Serve invece che i cittadini sappiano qual è lo stato attuale delle finanze regionali per mettere fine a qualsivoglia balletto di cifre e indicare chiaramente quale imminente pericolo si troveranno, a breve, di fronte: tra qualche mese potrebbe profilarsi all’orizzonte la necessità di una manovra di bilancio per decretate un’ulteriore stangata».

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