Uno dei fiori allocchiello della ricerca clinica e diagnostica del Lazio è certamente rappresentato dagli Ifo eppure, nellanno appena trascorso, la feconda attività degli Istituti fisioterapici ospitalieri è stata svilita dalla scarsa sensibilità gestionale che la giunta Marrazzo ha dimostrato nellincrementare risorse dedicate alla scienza medica. Ed è proprio sulla base del decremento di finanziamenti relativi a impellenti necessità che si baserebbe lipotesi di declassamento cui potrebbe essere soggetto listituto.
A questo punto è inevitabile che gli Ifo siano divenuti meta di unindagine accurata da parte della commissione parlamentare dinchiesta sul Servizio sanitario nazionale. Ecco i risultati. «Il sopralluogo nel complesso di Mostacciano ha fatto emergere una serie di notevoli criticità che in alcuni settori specifici dellassistenza diventano addirittura abnormi - spiega in dettaglio il senatore Cesare Cursi (An), relatore della suddetta commissione e vicepresidente della commissione Sanità di Palazzo Madama -. Prima fra tutte lofferta sanitaria che in ambito diagnostico può essere considerata inefficiente per mancanza di personale tecnico: basta prendere ad esempio la diagnostica convenzionale che funziona un solo turno per 5 giorni a settimana, mentre la Pet uno solo su 4, la Moc invece è sospesa del tutto. Si tratta di anomalie complesse che, di fatto, non consentono una facile analisi di quelle motivazioni che rendono tuttaltro che valida la gestione dellistituto sia in termini economici che di risultato». Eppure lesponente di An una mezza idea sulla situazione di stallo allIrccs ce lha eccome. Starebbe proprio nellaspetto organizzativo e funzionale perché «ora come ora il direttore generale Marino Nonis si troverebbe ad operare quale organo monocratico visto che la giunta regionale non ha ancora provveduto a nominare il comitato tecnico-scientifico». Ma che la giunta Marrazzo abbia trascurato gli Ifo non corrisponde alla mera verità, piuttosto ha avuto parecchio da fare per avallare dufficio il trasferimento del centro trapianti al San Camillo con lo smantellamento del centro di Mostacciano ubicato nella struttura del Regina Elena mentre, adesso, sappresterebbe a operare un nuovo progetto: laccorpamento in un unico istituto del Regina Elena e del San Gallicano. «Accorpamento contro il quale sono schierati - chiosa il senatore - la maggioranza dei medici perché tale organizzazione, oltre a consentire lo smembramento di alcuni reparti, andrebbe a scapito dellofferta assistenziale».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.