Sanità, l’assessore «dimezzato»

La Regione Lazio si sta preparando, di fatto, al commissariamento. Altro che utopie ottimistiche sul ripianamento del deficit da qui a due settimane. E, si badi bene, questo non accade dopo il ricevimento della diffida formale del governo a correggere il piano di rientro: in pratica la delegittimazione delle attività dell’assessorato alla Sanità era già iniziata una ventina di giorni fa e licenziata con un atto ufficiale dalla giunta Marrazzo. Ossia quando la diffida come ultimatum prima della nomina del commissario ad acta, era già nell’aria.
Con quell’atto la programmazione sanitaria, l’organizzazione aziendale delle Asl e degli ospedali, la gestione amministrativa in seno ai general manager e il sistema di controllo sull’attuazione di quelle voci di spesa, diretta competenza dell’assessore Battaglia e che una volta ridotte avrebbero portato a una prima tranche del rientro del deficit vengono affidate, brevi manu, all’agenzia Lazioservice. La società in house della Regione dopo un approfondito e puntuale studio da parte dell’Asap (Agenzia regionale di diritto privato per la pubblica amministrazione) viene così reputata in grado di svolgere funzioni sull’area di programmazione del comparto salute. Ecco nei fatti quali saranno le funzioni esternalizzate alla società e quindi non più di competenza dell’assessorato alla Sanità né dell’Agenzia di sanità pubblica, Laziosanità: «Report di spesa farmaceutica, controllo sui tetti di spesa imposti ai medici di medicina generale per ogni assistito ed elaborazione degli indici di appropriatezza per medici e pediatri».
Contestualmente, Lazioservice si andrà a occupare dell’area di monitoraggio sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e dell’area sistemi informativi e servizi all’utenza: una sorta di trait-d’union tra il cittadino e la Regione. Ma quello che maggiormente salta agli occhi - leggendo tra le righe del documento - è che tutta la gestione dell’organizzazione del Servizio sanitario regionale, motore dell’offerta assistenziale, sarà elaborata non più dalle due direzioni regionali dell’assessorato ma sempre dalla società in house. Vale a dire che si andrà a occupare del controllo dell’attuazione degli atti aziendali, dell’assegnazione degli obiettivi ai direttori generali delle Asl, dei policlinici e degli Ircss nonché, della verifica. A questo punto è scontato l’ardire di supporre che l’assessorato alla Sanità è platealmente commissariato: manca solo che Augusto Battaglia faccia le valigie. Quanto all’Asp è già anticipato nel provvedimento in questione che, dopo il flop del piano di rientro, viene ampiamente delegittimata nei poteri. Rimane invece ancora da svelare quando - ma «radio Pisana» non se lo lascia scappare -, a capo dell’intero progetto regionale per il trasferimento di competenze dall'assessorato a Lazio Service verrà nominato un supervisore esterno facente veci di commissario ad acta.

Per cui se da un lato il governatore Marrazzo sembrerebbe sempre più propenso a chiedere la proroga di un mese e mezzo al governo per correggere il piano antideficit, chi si accollerà l’onere di gestirlo è stato individuato. Ora manca «solo» di tappare la voragine finanziaria.

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