La scure della giunta Marrazzo colpisce anche la riabilitazione motoria e lo fa senza guardare in faccia nessuno. Comprese le fasce più deboli: anziani e pazienti che sono colpiti da patologie degenerative. Facendo leva sulla crisi finanziaria delle casse regionali, lassessore alla Sanità Augusto Battaglia ha partorito una delibera che prevede lesclusione dallelenco delle prestazioni convenzionate della medicina fisica per la cura del dolore: laserterapia antalgica, elettroterapia, ultrasonoterapia e mesoterapia. Non solo: queste stesse prestazioni vengano escluse da tutti i progetti riabilitativi. Vale a dire che se un medico di base o un reumatologo ritenesse opportuno prescriverle al proprio paziente, dora in poi questultimo dovrà pagarle di tasca propria. Secondo un resoconto dellAnisap (lassociazione della medicina ambulatoriale) tagliare su queste prestazioni produrrà un risparmio annuo di circa 70 milioni di euro (solo l1 per cento della spesa complessiva). Risparmio che potrebbe essere vanificato dal fatto che il paziente bisognoso di cure antalgiche, per ovviare al taglio della convenzione potrebbe ricorrere a una terapia farmacologica alternativa producendo un ulteriore aggravio della spesa sanitaria su altri capitoli di bilancio. «Laumento della farmaceutica di antalgici - spiega il vicepresidente della commissione Sanità Stefano De Lillo (FI) - è inevitabile perché questo gruppo di tecniche di riabilitazioni sono considerate storicamente adatte per la cura di alcune patologie degenerative e infiammatorie in tutti i protocolli dintervento per la cura di artrosi, artrite e lombalgie, mentre non si deve dimenticare che i costi sugli eventuali ricoveri per la riabilitazione andranno a gravare oltremodo sulle casse regionali. Senza contare le contraddizioni che vengono fuori dalle altre riduzioni importanti: quelle dei posti letto. Da un lato il cittadino avrà diritto a seguire un ciclo di riabilitazione da ricoverato, dallaltro però la giunta Marrazzo mette un tetto ai ricoveri».
E proprio sullonda delle dichiarazioni dellazzurro è lecito domandarsi quale sia lofferta ambulatoriale per la riabilitazione motoria, o come piace chiamarla a Battaglia quella «sanitaria di prossimità», se è proprio sulle prestazioni ambulatoriali che si va ad abbattere un altro colpo di scure. Chissà. E sui contraccolpi che una misura del genere produce è insorta proprio lAnisap, che dopo aver respinto lipotesi di attuazione di quella che a oggi, è solo una proposta di delibera (n.113/2007), ricorda - con tanto di missiva inviata al presidente Piero Marrazzo e allassessore al Bilancio Luigi Nieri oltre che a Battaglia - la disparità di costi tra la riabilitazione in regime ambulatoriale per circa 5,19 euro e quella in regime di ricovero: 415 euro al giorno. Logico quindi che lassociazione ritenga «tecnicamente inconsistente» il provvedimento.
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