Sanità, la parola d’ordine è «tagliare»

Sanità, la parola d’ordine è «tagliare»

Antonella Aldrighetti

La «cura» della giunta Marrazzo alla sanità laziale si concretizza attraverso un’unica ma efficace parola d’ordine: tagli. Edulcorata, dai delegati dell’ex conduttore televisivo, come «razionalizzazione» delle risorse. Ed ecco che d’incanto l’affanno di dover dare risposte concrete alla cittadinanza che avrà, presto o tardi, bisogno di una qualsivoglia prestazione medico-ospedaliera, viene «chirurgicamente» asportato, risolto. L’assetto ridisegnato attraverso quello che viene chiamato già il «cantiere sanità». Dove la parola cantiere sottintende nuovi ospedali? Neanche per sogno. Sta per taglio dei posti letto nelle strutture ospedaliere pubbliche già esistenti.

A fronte dei quali però sarà ampliato il numero delle convenzioni con le strutture private? Assolutamente no. Quelle preesistenti verranno rivisitate e corrette, ma al ribasso. E allora, taglio dopo taglio, arriviamo al famigerato ticket sui farmaci. Verrà tagliato anche questo? (...)

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