Eh sì, ledizione 2008 passerà alla storia come la peggiore di Sanremo quanto ad apprezzamento del pubblico. Anche lultima serata, quella che negli anni doro catalizzava davanti alla Tv tutta Italia e che, per fornire un dato, nel 1987, primo anno di rilevamento dellAuditel, ebbe uno share del 70 per cento, è sprofondata. Non è riuscita neppure a raggiungere dieci milioni di persone: in media è stata vista da 8.124.000 persone con uno share del 44,9, dieci punti in meno rispetto a quella dello scorso anno. Nella prima parte, quella in cui ovviamente cerano più persone davanti ai video, ha avuto 9.641.000 spettatori. Certo, alluna e venti di notte, quando sono stati proclamati vincitori Giò Di Tonno e Lola Ponce lo share è schizzato al 74,5 per cento ma a quellora cerano solo sei milioni di persone, anzi di gente che soffre dinsonnia, ad aspettare lesito delle votazioni. Se poi si vanno a ripescare i dati storici (come si vede bene nel grafico in alto alla pagina), cè da farsi venire i brividi. La media degli ascolti (calcolata tenendo conto di tutte le serate di ogni edizione) di questanno è di ben 12 punti inferiore in confronto a quella del 2007, rispetto agli altri anni è peggio ancora.
Si andrà avanti per molto ad analizzare i motivi, particolari e generali, della crisi del Festival però, ora, bisogna fare i conti. E qui sono dolori. Che cosa andranno a spiegare i vertici di Raiuno a quelli della Sipra, la concessionaria di pubblicità Rai, i quali a loro volta hanno garantito ascolti molto più alti agli inserzionisti pubblicitari? Perché gli investitori pagano fior di quattrini (si va dai 150 ai 180mila euro per singolo spot) e se a sorbirseli sono molte persone in meno rispetto al previsto allora teoricamente valgono molto meno. Certo, non si può fare unoperazione matematica: meno spettatori, tot soldi da restituire. Però, in qualche modo, la Sipra dovrà ricompensare i suoi inserzionisti dei danni. Di solito si regalano altri spazi pubblicitari. Che comunque, appunto, vengono regalati. Per definire i costi dei break, gli esperti della Sipra fanno stime di ascolto simili a quelle dellanno precedente. E dunque, rispetto agli obiettivi promessi, in fascia di prime time si ha un bel meno 10 per cento nella prima serata, 8 nella seconda, 5 nella terza, 4 nella quarta. Certo, tutto questo non si traduce in perdite secche di incassi, e il Festival rimarrà anche questanno un forziere per la Rai.
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