E se lo dice Piero Sansonetti... Se «caduta» di Silvio Berlusconi sarà, scrive sul quotidiano «LAltro» lex direttore di «Liberazione», sarà perché è stata decisa «dal Gotha del potere economico italiano, in accordo anche con centri stranieri, per ragioni che centrano poco con la sessualità del premier e la sua allegra doppia morale». Se mai, avverte Sansonetti, il «complottino» contro il Cavaliere è stato deciso perché «leccessivo personalismo» e il suo «ossessivo narcisismo» stavano creando «guai seri agli equilibri del potere economico, sul piano nazionale e internazionale». Così. «Che gioia» se cade il governo, dice Sansonetti, figurarsi, lui che pensava di doverselo «tenere per cinque anni almeno». Ma «che dolore», anche.
Perché «a buttare giù Berlusconi» non sarebbe la sinistra né il sindacato, ma «uno scandalaccio che sembra scritto trentanni fa». Di qui la domanda, provocatoria e forse retorica: «La sinistra saprà questa volta avere lumiltà di capire che non è stata protagonista di questa battaglia» e tirar fuori «progetti, idee, linea politica, cultura?».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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