Santa Lucia «La fondazione penalizzata dalla Regione»

LA DENUNCIA DI LUZZI (PDL) «Una struttura d’eccellenza messa in difficoltà da questa scellerata gestione della sanità laziale Il personale rischia il posto di lavoro»

Santa Lucia «La fondazione penalizzata dalla Regione»

«La pessima gestione della sanità da parte della Regione Lazio, con la quale ormai dobbiamo confrontarci ogni giorno, da tempo sta colpendo anche la Fondazione Santa Lucia, che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del sistema sanitario nazionale, in special modo nel campo della riabilitazione neuromotoria ad alta specializzazione».
Ad affermarlo è Tommaso Luzzi, consigliere regionale del Lazio e membro della commissione Sanità alla Pisana. «Faccio mio - continua Luzzi - l’appello di Luca Massimo Chinni, che è consigliere Cida e presidente dell’Adonp (associazione dirigenti ospedalità non profit), e che lamenta le prolungate ed ingiustificate inadempienze della Regione Lazio che mettono in gravissime difficoltà la fondazione stessa. La struttura Santa Lucia, infatti, - prosegue Luzzi - deve far fronte ad una pesante situazione finanziaria dovuta ai mancati rimborsi per i ricoveri e le prestazioni specialistiche ambulatoriali, erogate in convenzione, con la conseguente perdita di 40 milioni di euro. Ma non finisce qui: il vero scandalo è che la giunta regionale, contabilizzando i finanziamenti pubblici spettanti a questa struttura, ha deciso di equipararla ad una semplice casa di cura privata».
Ma Luzzi punta il dito anche su altri aspetti poco chiari: «La Regione risulta inadempiente anche sulla stipulazione degli accordi di remunerazione individuali con l’istituto e non è stata prevista la tariffa per prestazioni di alta specialità neuroriabilitativa, che rappresentano la grande maggioranza. Visto che molti pazienti provengono da altre regioni, tramite lo strumento della mobilità passiva le casse regionali rimborsano alla Santa Lucia 261,84 euro a fronte dei 367,29 previsti dalla conferenza Stato Regioni». «Questa vergogna - dice Luzzi - rischia di avere pesanti ripercussioni anche sulla ricerca e andrebbe a penalizzare una struttura che in 50 anni di attività ha contribuito alla nascita e allo sviluppo di quella parte essenziale della medicina chiamata riabilitazione. Siamo ormai alle solite, chi è penalizzato da questa scellerata gestione sanitaria è come sempre la gente mai tutelata e alla quale andrebbe data la massima attenzione. Tutte cose che l’attuale maggioranza vergognosamente non garantisce.

A rischio, purtroppo, risulta essere anche il personale della struttura stessa. È ormai chiaro come la giunta di centro-sinistra non ha compreso, o finge di non comprendere, l’importanza delle strutture non profit che affiancano le prestazioni del servizio sanitario nazionale».

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