Santa Margherita/1 Il sindaco «ingaggia» Sartori dal Pdl

«Non ha chiesto posti, ma ha parlato di programmi per Santa Margherita Ligure». È lo stupefacente salvacondotto che ha spalancato ad Augusto Sartori, consigliere Pdl-Lega, i portoni della maggioranza di Gente per Santa cui ha deciso di aderire. Niente da archiviare sotto la voce intrallazzi di potere, ma, a cannocchiale rovesciato, le sorti di una politica condivisa cui s'appellò il sindaco Roberto De Marchi all’insediamento: «Sottolineai con chiarezza e modestia-ricostruisce-quanto eravamo consapevoli che la crisi strutturale in corso avrebbe richiesto una capacità di guardare in modo differente i compiti che ci aspettavano e gli strumenti per attuarli. Da soli non avremmo potuto farcela». C'era da spingere sul «fare squadra» e promuovere il «sistema Santa». Sartori, primo dei non eletti, entra in consiglio a marzo: «Da lui ho sentito un ragionamento politico diverso - insiste De Marchi - Ho capito che qualcuno parlava la nostra lingua». Rientra in quella serie d'incontri attivati dalla maggioranza con tutte le forze politiche, compresa Futuro e Libertà, «e Sartori ha guardato alla prospettiva futura. Mi ha colpito che non s'è rivolto a noi chiedendo posti, confermando così l'atipicità di Gente per Santa, che si sostiene su un'opzione morale. Con lui non si chiude un percorso, ma se ne apre un altro». Da qui l'invito ai vari schieramenti di seguire la traccia-Sartori. Ma aromatizzato alla cicuta quando De Marchi inchioda il consigliere Udc Balsi: «Dopo la sconfitta, in cambio di appoggio, ci ha chiesto la presidenza delle Opere Pie; per questo non ci sarà mai collaborazione con lui». E ancora: «È dignitoso per l'opposizione giocare al mercato delle vacche?». Sartori, terzo mandato e 20 anni di politica attiva, sposa il progetto di GpS, ma intende restare nel Pdl, «un partito del quale, a differenza di altri, ho sempre condiviso le decisioni sulle grandi questioni nazionali». Chiede un incontro col direttivo e definisce la sconfitta del Pdl alle amministrative «una Corea per il centro destra. Allora si dimise il direttore tecnico».

Bando ai sassolini: « Credo si voglia tornare con questo incontro ad una normalità». Incontro sul progetto, perché «la maggioranza è solida e non ha urgenza di altre manine alzate in classe-insiste De Marchi-Abbiamo però bisogno di qualità».

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