Santa Rita Stop alle perizie: ad aprile via alla requisitoria

Niente «super-perizia» per valutare le operazioni effettuate sugli ex pazienti della clinica Santa Rita. Lo hanno deciso ieri i giudici della IV sezione penale del Tribunale - davanti ai quali si svolge il processo sugli interventi inutili e dannosi svolti nella casa di cura - respingendo la richiesta delle difese. I legali di alcuni imputati avevano chiesto al collegio che venisse verificata tramite una perizia d’ufficio, paziente per paziente, l’operato dell’equipe chirurgica, quando era primario Pier Paolo Brega Massone, principale imputato. Un’eventualità che avrebbe allungato di molto il dibattimento. Il presidente del Collegio, Maria Luisa Balzarotti, ha spiegato, leggendo l’ordinanza che ha respinto la richiesta di perizia, che «l’ampio e articolato contraddittorio tra le parti, in ordine ai temi di carattere tecnico, non impone la necessità di una perizia». Il collegio di giudici ha anche respinto tutte le altre richieste di prove aggiuntive, come ad esempio l’esame di altri testi, avanzate dalle difese. Nell’ordinanza i giudici chiariscono che queste richieste «non rivestono carattere di necessità ai fini della decisione». I giudici hanno dunque dichiarato chiuso il dibattimento. I pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, così, potranno prendere la parola per la loro requisitoria. Le prossime udienza sono state fissate per il 13, 20 e 27 aprile.

I giudici hanno fissato anche tre udienze a maggio (4, 11 e 18) per la discussione delle parti civili, una quarantina in totale. Poi la parola passerà alle difese degli undici imputati, tra cui Fabio Presicci e Marco Pansera, che lavoravano nell’equipe chirurgica di Brega Massone.

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