Gentile Direttore,
leggo sul Tuo giornale che avrei voluto far chiudere la Voce di Romagna, chiedendo 6 milioni di euro di risarcimento. La notizia è falsa: nellatto di citazione notificato al direttore e alleditore, avevo chiesto 150.000 euro di risarcimento e la stessa somma era stata chiesta da mia moglie, per un totale di 300.000 euro. Mi pare improbabile che un giornale, anche ove quelle richieste fossero state accolte, cosa che non accade mai, possa essere costretto a chiudere. Con quellatto avevo chiesto al Tribunale di Rimini di condannare il quotidiano per alcuni articoli, pubblicati dopo la trasmissione di Annozero dedicata allevasione fiscale. Il Giudice ha confermato la diffamatorietà di tali articoli, riconoscendo che mi era stato attribuito un contegno giornalistico scorretto, perché caratterizzato da omissioni, ipocrisie e malcelati intenti moralizzatori, lasciando così trasparire un giudizio di scarsa serietà professionale, se non di vera e propria malafede.
Ciò nonostante, assumendo che loperazione condotta dal quotidiano sia stata speculare a quella utilizzata dalla trasmissione, nella quale tuttavia non vi era alcun attacco diretto e personale nei confronti di chicchessia, le mie domande sono state rigettate, in ragione di una maggiore tolleranza che dovrei avere come personaggio pubblico nei confronti della critica altrui. Inutile dire che le sentenze si accettano e si rispettano, ma si impugnano quando, come in questo caso, non sono condivisibili. Il Tribunale di Rimini, a mio avviso, ha legittimato di fatto la diffamazione che ho subìto.
Cordiali saluti.