Roma«Alla fine tra Achab e la balena vince la balena». Michele Santoro, alla vigilia della kermesse bolognese dell’antiberlusconismo militante, si paragona a Moby Dick, il cetaceo descritto da Herman Melville, lasciando a Silvio Berlusconi il ruolo del capitano di lungo corso.
Intervistato da «Tetris» di Luca Telese, l’anchorman s’è lasciato andare ai suoi consueti paradossi. «Quando dico che vince la balena è perché penso che Berlusconi rappresenti un’epoca al tramonto», ha aggiunto consigliando al segretario del Pd Bersani di fare «una scelta molto netta a favore della libertà».
Domani sera al Paladozza, tuttavia, non andrà in scena una manifestazione di protesta contro la chiusura dei talk show di approfondimento in Rai, ma il solito processo contro il presidente del Consiglio, accusato di tutte le nefandezze possibili da coloro che sfruttano ogni pretesto per contestare la legittimità del premier. Non a caso dalla parata anti-Berlusconi s’è tirato fuori Bruno Vespa che pure aveva di che lamentarsi per la temporanea chiusura del suo «Porta a Porta». La decisione del cda Rai, ha spiegato su Oggi, è «gravissima» perché «gli spettatori hanno diritto a formarsi un’opinione» e quindi «meglio i “pollai” denunciati da Berlusconi che il silenzio», ma «come hanno dovuto riconoscere i corrispondenti stranieri, non esiste Paese al mondo in cui vadano in onda trasmissioni come Annozero che attaccano una sola parte politica». Finché Viale Mazzini e l’authority non riusciranno a far rispettare le regole da tutti, ha concluso, «gli eccessi di libertà rischieranno di produrre un’inaccettabile compressione di libertà». In Italia, però, fatta una legge si trova l’inganno. Anche nella stessa Rai, nonostante lo stop ai talk show, potrebbe andare in onda la parata di «Rai per una notte», che di Annozero sarà una fotocopia teatralizzata. Il direttore di RaiNews24, Corradino Mineo, ne ha deciso la diretta e oggi il consiglio di amministrazione dovrà prendere una decisione definitiva. Oltre al caso Minzolini-Masi, Garimberti & C. potrebbero discettare anche sull’argomento. «Vanno bene le finestre informative, ma sarei contrario alla diretta dell’evento per ragioni di opportunità aziendale», ha rilevato il consigliere in quota Pdl, Antonio Verro, consapevole del fatto che una testata giornalistica ha un margine di manovra più ampio rispetto agli altri.
Tuttavia la fioritura delle dirette informative sui canali Rai è stata opportunamente arginata. Carlo Freccero, il dissacrante direttore di Rai4, canale digitale a metà tra il generalista e l’alternativo, ci aveva provato. «Non è possibile che mi venga detto di no perché non è nel target di Rai4, ma comunque le occasioni ci saranno sempre», ha commentato infastidito dal diniego opponendo uno stizzito bonjour tristesse.
L’elevata probabilità che «Rai per una notte» si trasformi nell’ennesimo girotondo travaglio-santoriano ha scoraggiato anche i «pierini» finiani di FareFuturo, invitati alla manifestazione. «Ci sarebbe piaciuto perché riteniamo un errore la sospensione dei talk show, ma abbiamo capito che difficilmente ci saranno contraddittorio e dibattito. La presenza di un esponente di FareFuturo sarebbe l’unica foglia di fico che copre la mancanza di nomi “diversamente pensanti”», ha scritto il direttore della webzine eterodossa Filippo Rossi. «Al Paladozza non aspettateci. Siamo spericolati, non scemi», ha concluso suscitando l’irritazione del conduttore. Perso un «pierino», Santoro potrà consolarsi con Pinocchio. Roberto Benigni non solo ha dispensato la solita videointervista da programmarsi al palasport, ma si è incaricato della pubblicità via web girando un video promozionale nel quale scherza con due turiste, una macedone e una russa.
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