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Santoro, sit-in di protesta alla Rai: "No censura"

In piazza alcuni leader di Sinistra e libertà: protestano contro quella che giudicano una vera e propria censura di Viale Mazzini contro Annozero. Capezzone: "Per favore, evitate di fare piazzate". Guarda: le vignette - il video 

Santoro, sit-in di protesta alla Rai: "No censura"
Roma - Proseguono le polemiche su Santoro e il suo programma Annozero. Un sit-in di protesta è stato organizzato davanti alla sede Rai di viale Mazzini. A organizzarlo il movimento Sinistra e Libertà. La manifestazione contro "il bavaglio all’informazione" è stata promossa dopo la contestata sospensione del vignettista Vauro. "La libertà di espressione è un valore fondamentale. Una direzione generale non può censurarla", ha detto Gennaro Migliore, che è sceso in piazza insieme a Grazia Francescato, Fabio Mussi e Paolo Cento. 

Le vignette dello scandalo I quattro politici hanno esposto alcune riproduzioni della vignetta di Vauro e hanno difeso Santoro ed il vignettista criticando le misure restrittive intraprese nei loro confronti e nei confronti della trasmissione Annozero. E mercoledì prossimo sono annunciati sit-in di protesta in tutta Italia davanti alle sedi Rai e a Roma davanti alla Commissione parlamentare di Vigilanza.

Mussi: rischio reti unificate  "Se continua il riequilibrio del direttore generale Masi, tra un po' trasmetteremo a reti unificate": lo ha detto uno dei leader di Sinistra e libertà, Fabio Mussi. "Ci vuole un forte senso della satira - afferma Mussi - per sostenere che il problema dell’informazione in Italia sia rappresentato da Vauro, Santoro o la Gabanelli". Paolo Garimberti "ci ha ascoltati. Si va verso una stretta e chiunque non si adatta viene espulso"

Capezzone: si evitino piazzate "È davvero auspicabile che Michele Santoro, Marco Travaglio e Sabina Guzzanti, con il concorso (esterno?) di Antonio Di Pietro, non si abbandonino a ulteriori sceneggiate e piazzate nella puntata di stasera di Annozero". Lo afferma Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà. "È troppo - conclude - sperare in una trasmissione nella quale ci sia un confronto civile, senza trappole, senza agguati, senza tesi precostituite?".

Guglielmi: serve informazione critica "Qualunque giudizio si possa dare della trasmissione di Michele Santoro, non si può che assolverlo e giustificarlo": lo dice Angelo Guglielmi, già direttore di Raitre, in una intervista all’Espresso che sarà pubblicatavanerdì. "Tanto più i disastri sono drammatici - spiega Guglielmi - tanto più chiedono un’informazione critica che si ponga delle domande".

Beltrandi: "Non demonizzo Santoro" "Neppure stavolta desidero iscrivermi al coro generale di critiche ’demonizzantì alla puntata di AnnoZero dello scorso giovedì sulle conseguenze del sisma in Abruzzo; nella trasmissione sono avanzate solitamente tesi contro corrente, a volte contro regime, che non trovano altri spazi in Rai tv". A sostenerlo è Marco Beltrandi, radicale, componente della Commissione di Vigilanza sulla Rai. "Lo affermo io, che come radicale, avrei - dice Beltrandi - molte ragioni per criticare Santoro, recentemente condannato da Agcom per non aver ospitato esponenti radicali, e che non condivido quasi nulla delle sue posizioni politiche".

Butti: "Io dico che non è un martire" «Santoro, che fa il giornalista da tanti anni - dice Alessio Butti, capogruppo del Pdl in commissione di Vigilanza Rai - conosce i trucchi del mestiere e sa benissimo come veicolare le proprie tesi e quelle della sua parte politica. Pretendere da lui l’imparzialità e l’obiettività, regole fondamentali del buon giornalismo, sarebbe come chiedere a Marco Travaglio di non mentire o a Sabina Guzzanti di riuscire finalmente a fare una battuta divertente. Non ci aspettiamo dunque che all’improvviso Annozero con un semplice cambio di consonante preferisca il vero allo zero".

Bocchino: "Viola il servizio pubblico" "Più che una manifestazione a sostegno di Vauro e Santoro, quella di oggi davanti alla sede della Rai pareva una sorta di rendez vous di nostalgici del duro scontro politico". A dirlo è Italo Bocchino, presidente vicario del gruppo Pdl alla Camera.

"È paradossale che uno sparuto gruppetto si erga portavoce della presunta libertà di stampa, omettendo il fatto che il primo a violare la natura del servizio pubblico è stato il conduttore di Annozero".

 

 

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