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Dopo le sanzioni la rabbia di Teheran

da Teheran

Teheran risponde con un deciso rifiuto all’inasprimento delle sanzioni votato all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu per fermare il programma nucleare della Repubblica islamica, che rifiuta di interrompere l’arricchimento dell’uranio nei suoi impianti atomici, possibile primo passo verso la produzione di ordigni nucleari. La decisione dei Quindici è stata definita «inaccettabile e inapplicabile» da Allaeddin Borujerdi, presidente della commissione esteri del Parlamento iraniano. E in serata è arrivata l’attesa rappresaglia a tanta offesa: l’Iran ha annunciato la parziale sospensione della cooperazione con l'Agenzia internazionale per l'Energia atomica.
A catena hanno fatto seguito altre minacciose dichiarazioni - che peraltro sembrano confermare che il regime integralista islamico ha subito un colpo pesante e molto sgradito: sul sito web del presidente iraniano Ahmadinejad ieri sera si poteva leggere che «le sanzioni illegali votate dall’Onu non fermeranno neanche per un secondo le attività atomiche di Teheran».

Poi la minaccia di «rivedere le relazioni» con i Paesi «che stanno dietro la risoluzione del Consiglio di Sicurezza» appena votata.

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