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La Sapienza, dopo le proteste Benedetto XVI annulla la visita

Giornata di tensioni a Roma. Prima la Santa Sede conferma la presenza del Pontefice. Poi il rettore concede ai giovani, che avevano occupato l'ateneo, una manifestazione per giovedì. Quindi arriva l'annullamento da parte del Vaticano. Il rettore: "Rammaricato". Prodi: "Inaccettabile". Berlusconi: "Vergognoso" 

La Sapienza, dopo le proteste 
Benedetto XVI annulla la visita

Roma - Il Vaticano ha "ritenuto opportuno soprassedere" alla visita del Papa all’università la Sapienza "a seguito delle ben note vicende di questi giorni". Lo annuncia un comunicato della sala stampa vaticana. Il Papa non parteciperà all’evento e si limiterà a inviare l’intervento che avrebbe dovuto pronunciare nel più antico ateneo romano. "A seguito delle ben note vicende di questi giorni in rapporto alla visita del Santo Padre all’università degli studi La Sapienza, che su invito del rettore magnifico avrebbe dovuto verificarsi giovedì 17 gennaio - si legge nella nota della sala stampa vaticana -, si è ritenuto opportuno soprassedere all’evento. Il Santo Padre invierà, tuttavia, il previsto intervento".

Il rettore si rammarica "Apprendo della decisione della Santa Sede e la rispetto, anche se con rammarico". Questo il commento del Rettore dell’Università La Sapienza di Roma Renato Guarini. "L’incontro con il Pontefice - afferma Guarini - poteva rappresentare un momento importante di riflessione per credenti e non credenti su problemi etici e civili, quale l’impegno per l’abolizione della pena di morte, che sono la linfa vitale del nostro lavoro didattico e di ricerca. L’incontro con il Pontefice poteva rappresentare un momento importante di riflessione per credenti e non credenti su problemi etici e civili, quale l’impegno per l’abolizione della pena di morte, che sono la linfa vitale del nostro lavoro didattico e di ricerca. L’ascolto della voce di uno studioso che ha scritto su temi del nostro tempo sarebbe stato alimento per la libertà delle coscienze e per tutti coloro che si interrogano laicamente".

La prefettura Nel corso della riunione del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico di questa mattina in prefettura non è emerso alcun motivo legato a problemi di sicurezza o di ordine pubblico in base al quale dovere annullare la visita del Papa alla Sapienza prevista per giovedì, fa sapere il Viminale. Al vertice, al quale era presente oltre al prefetto Carlo Mosca, al questore Fulvi anche il responsabile della sicurezza vaticana Domenico Giani, era stato predisposto tutto il dispositivo da mettere in atto per la visita papale. E quindi pare un problema più di immagine che di sicurezza. La visita del Papa alla Sapienza sarebbe stata annullata, per motivi di opportunità legati più che altro all’effetto che avrebbe potuto avrere una contestazione verso il Santo Padre, ripresa dalle telecamere e che avrebbe fatto rapidamente il giro del mondo. È questo quanto riferito da alcune fonti che hanno preso parte questa mattina al comitato provinciale per la sicurezza, al quale hanno ha partecipato anche la gendarmeria vaticana. Ma, invece, dalla Santa Sede fanno sapere che la scelta sarebbe stata presa per ragioni di sicurezza.

Rettorato occupato Gli studenti della Rete per l’autoformazione hanno occupato il rettorato dell’università. "Il rettore - spiega Francesco, della Rete per l’autoformazione - non ha ancora dato risposte sul libero accesso all’università durante la visita di Benedetto XVI. Infatti, riteniamo inaccettabile la chiusura dell’intera città universitaria che quindi è la costituzione di una vera e propria zona rossa che impedisce agli studenti il libero accesso alle facoltà".

Il rettore Il rettore Renato Guarini ha ricevuto gli studenti che occupavano l’aula del senato accademico. È quanto ha reso noto l’ufficio stampa della Sapienza. "Abbiamo ottenuto la possibilità di manifestare nello spazio antistante la facoltà di Lettere e Filosofia dalle 9 del mattino di giovedì". Lo ha comunicato la delegazione degli studenti della Rete dell’Autoformazione al termine dell’incontro con il rettore Renato Guarini. "Noi riteniamo che la libertà sia un diritto di reciprocità - dicono gli studenti - se non c’è reciprocità allora noi contestiamo il diritto del Papa di venire qui a fare il suo discorso. Saremo qui dalle ore 9 con striscioni musica e quant’altro, daremo libero sfogo alla nostra fantasia". Lo ha dichiarato Francesco Raparente, uno dei membri della delegazione della Rete di Autoinformazione al termine dell’incontro tra il rettore e gli studenti. Nel frattempo gli studenti stanno lentamente lasciando i corridoi del rettorato togliendo l’occupazione.

Programma Il Papa dovrebbe arrivare poco prima delle 11 nell’aula magna del rettorato dove riceverà il saluto della comunità accademica. In tal modo l’inaugurazione ufficiale dell’anno accademico - che prende il via alle 9,30 - non vedrebbe la presenza fisica del Pontefice che terrebbe il suo discorso solo successivamente, dopo le 11 della mattina. Poi, alle 12, Benedetto XVI si recherà alla cappella universitaria. Forse è questo il momento in cui il Papa potrebbe essere più esposto alle contestazioni, quantomeno quelle rumorose e goliardiche già annunciate dai vari gruppi studenteschi che hanno dato il via da lunedì scorso alla settimana anticlericale.

L'attacco della Cei I vescovi italiani attaccano il fronte del no al Pontefice che, all'interno dell'ateneo comprende professori e studenti. "Contestazioni che preoccupano. C'è da preoccuparsi leggendo le motivazioni del niet che hanno pronunciato piccoli gruppi, rumorosi, taluni professori e taluni studenti. Non per l’ordine pubblico o per motivazioni politiche o diplomatiche. C’è piuttosto da preoccuparsi - prosegue l’agenzia della Cei - per il senso di vuoto che questo rifiuto grida alla comunità universitaria innanzi tutto e poi alla più vasta opinione pubblica.

Il vuoto di chi rifiuta il confronto, di chi ritorna a forme di anticlericalismo ottocentesco".

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