Perché questanno il 25 aprile sia la festa di tutti. Non si pretende la festa di tutti gli italiani, ché le ferite di quella guerra sono ancor lì da rimarginare e chissà quante generazioni ci vorranno. Ma almeno la festa di tutti quelli che proprio dalla lotta di liberazione traggono tuttintera la linfa della propria azione politica. E allora laugurio è di non vedere ancora una volta e come ogni anno la solita lotta a escludere. Con la gara a chi ha il pedigree partigiano più puro. Con i sindacati pronti a fischiare i rappresentanti di istituzioni oggi di centrodestra come il presidente della Provincia Guido Podestà che anche questa volta non rinuncerà a esserci. E i centri sociali pronti ad assaltare i sindacati che hanno permesso a rappresentanti istituzionali «non graditi» di esserci.
E quelli che avrebbero voluto sul palco i No-tav piemontesi o gli immigrati raccolti nel Cpa di via Corelli e incendieranno fumogeni sparando musica a palla per coprire i discorsi ufficiali. Con buona pace di chi, davvero partigiano, morì per unItalia unita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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