Sarà la Francia a sperimentare il nucleare del nuovo millennio

In Provenza la sede di Iter, il rivoluzionario progetto finanziato da sei Paesi per produrre energia pulita con la fusione atomica

Alberto Toscano

da Parigi

La Francia, il Paese animato da una vera e propria fede nel nucleare, ha vinto la corsa all’installazione del progetto mondiale Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), che punta a realizzare il miracolo dell’energia pulita e “infinita” attraverso un processo di fusione piuttosto che di fissione degli atomi. È il grande sogno del “sole in bottiglia”, che la comunità internazionale persegue ormai da decenni con l’intenzione di disporre della nuova fonte energetica nella seconda metà del XXI secolo, quando il petrolio sarà forse un ricordo.
Sei sono i protagonisti dell’iniziativa: Stati Uniti, Unione europea, Russia, Giappone, Cina e Corea del Sud. Non avendo alcuna intenzione di investire in proprio in una prospettiva tanto remota, questi sei protagonisti hanno deciso di fondere - almeno per una volta - i rispettivi sforzi scientifici e tecnologici. Due di loro hanno manifestato fin dall’inizio l’intenzione d’ospitare la sede principale del progetto Iter: l’Unione Europea e il Giappone. A sua volta l’Europa ha visto un duello franco-spagnolo, risoltosi con la preselezione della località francese di Cadarache, in Provenza.
Nel dicembre 2004 c’è stata la grande sfida planetaria per ottenere Iter, ma tutto è finito in uno stallo: tre voti per parte perché Usa e Corea meridionale erano favorevoli al Giappone, mentre Cina e Russia sostenevano Cadarache. Sono allora cominciati negoziati difficili e a tratti molto tesi tra Parigi e Tokio. Per spingerli a rinunciare spontaneamente, i francesi hanno offerto ai giapponesi compensazioni a proposito del loro ruolo nel contesto delle ricerche per realizzare a Cadarache un impianto nucleare sperimentale di dimensioni mai viste nel campo della fusione.
Ieri a Mosca i sei protagonisti hanno firmato l’accordo che prevede l’installazione di Iter a Cadarache, che può diventare la capitale di un’utopia o di una rivoluzione energetica. Può essere un miracolo come un fallimento. L’attuale energia nucleare viene ottenuta attraverso la fissione degli atomi d’uranio, adeguatamente trattato a tale scopo. I rischi e gli inconvenienti della fissione sono quelli che tutti conoscono, anche se ogni opinione pubblica reagisce a modo suo: quella italiana ha ostracizzato il nucleare salvo poi importare dalla Francia - dove 58 centrali del genere producono il 78 per cento dell’elettricità - una parte tutt’altro che trascurabile dell’energia di cui c’è bisogno nella penisola. L’opinione pubblica francese è sempre stata estremamente disponibile e tollerante rispetto al nucleare e anche questo fattore ha giocato nella scelta di Cadarache, che costituisce un successo per Parigi e per l’Europa intera.
Adesso in Provenza si fanno i conti. L’insieme del progetto Iter prevede lo stanziamento di 10 miliardi di euro, ma la prima fetta di questi quattrini sarà fornita in buona parte dalla stessa Francia, che ha accettato tutto (o quasi) pur di avere il prestigio di ospitare Iter.


La scommessa economica francese è considerevole, visto che nell’arco di trent’anni circa tremila scienziati del mondo intero andranno alternativamente in Provenza, dove gli amministratori locali sperano nella creazione di un gran numero di posti di lavoro nell’indotto: almeno settemila, secondo i più ottimisti.

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