Sarà Luigi Roth il commissario del padiglione italiano all’Expo

Sarà Luigi Roth il commissario del padiglione italiano all’Expo

Il premier Mario Monti ha firmato il decreto con cui nomina Luigi Roth commissario per la realizzazione del Padiglione Italia dell’Expo 2015 su indicazione del commissario generale di Expo Roberto Formigoni. Cavaliere del lavoro, classe 1940, Roth è presidente di Terna e manager di lungo corso vicino a Formigoni. Una carriera di prestigio cominciata alla Pirelli subito dopo la laurea in Economia e commercio alla Bocconi, nel 1964. Ci resta dieci anni e da allora diventa un vero e proprio recordman di incarichi. Prima la Breda, poi Ferrovie Nord, Ansaldo Trasporti, Finmeccanica. Dal 2002 al 2006 è nel cda della Bocconi, vice presidente della Cassa depositi e prestiti, nel cda Telecom e dal 2001 al 2009 è presidente della Fondazione Fiera. Dal maggio 2006 al novembre 2009 è vicepresidente di Terna Participaçoes. Dal 2009 al 2011 è presidente del Consorzio Città della salute. Una nomina accolta «con soddisfazione» anche dall’altro commissario di Expo, il sindaco Giuliano Pisapia. «Un ulteriore importante passo verso la realizzazione dell’esposizione universale e una preziosa testimonianza dell’impegno del governo per la riuscita dell’appuntamento strategico dei prossimi anni per Milano e per il Paese tutto». A Roth, «cui è affidato il compito della realizzazione del padiglione italiano - conclude Pisapia - vanno i miei più calorosi auguri di buon lavoro».
Per un manager che arriva, uno che non parte. Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo, sembra tirarsi fuori dalla corsa per la presidenza del consiglio di sorveglianza di A2A che andrà rinnovato in primavera. Un nome che gira dal giorno delle dimissioni che hanno preceduto di poche ore la morte di Giuliano Zuccoli.

«Vedo il mio futuro in Expo», ha replicato ieri Sala a chi gli chiedeva di una sua disponibilità alla presidenza del consiglio di sorveglianza di A2A in caso di chiamata del Comune a cui toccherà la scelta. Per quanto riguarda invece la possibilità di una presidenza ad interim del consiglio di gestione, in sostituzione di Giuliano Zuccoli, Sala si è limitato a dire che è una domanda «da porre agli azionisti».

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