da Parigi
Colpo di scena nei sondaggi in vista delle elezioni presidenziali francesi del 22 aprile e del 6 maggio: Nicolas Sarkozy è per la prima volta nettamente in testa sulla socialista Ségolène Royal. Quella che era stata finora definita «la regina dei sondaggi» scivola proprio sul terreno delle indagini demoscopiche. È troppo presto per dire se si tratti di un caso isolato o di una vera e propria tendenza, ma certo la pubblicazione dei dati di ieri, favorevoli al candidato della destra, sta creando un clima di preoccupazione e di disagio a sinistra. Per quanto riguarda le intenzioni di voto al primo turno, il sondaggio in questione - realizzato dall'istituto Ifop per il settimanale Paris Match - vede Sarkozy saldamente in testa col 33%, davanti alla Royal col 28. È interessante notare che nel mese di novembre lo stesso istituto aveva collocato l'uno e l'altra alla pari col 29% delle intenzioni di voto al primo turno. Dunque al balzo avanti di Sarkozy ha fatto da contrappunto un'erosione nei consensi della candidata socialista. Una volta al ballottaggio finale, Sarkozy batterebbe la Royal col 52% contro il 48. In novembre il sondaggio realizzato dall'Ifop per Paris Match dava vincente la Royal col 51%, contro il 49 di Sarkozy.
La crescente popolarità dell'esponente del centrodestra si spiega col successo dell'ultima fase del confronto all'interno del suo partito: l'Union pour un Mouvement populaire (Ump), che ha tenuto domenica a Parigi il congresso straordinario per affidare proprio a Sarkozy il compito di «correre» verso l'Eliseo. Uno dopo l'altro, i due principali partiti francesi (i socialisti il 16 dicembre e i popolari dell'Ump il 14 gennaio) hanno tenuto le loro primarie. Diversamente dalla Royal, che aveva due sfidanti, Sarkozy era il solo in lizza, ma il suo compito è stato ugualmente difficile perché ha dovuto fare i conti col malumore dei seguaci del presidente della Repubblica Jacques Chirac. Sarkozy è riuscito a portare dietro di sé un partito che sembrava diviso e così ha aumentato di molto le proprie possibilità di successo alle presidenziali.
Ieri Sarkozy ha avuto un'altra soddisfazione: il primo ministro Dominique de Villepin, fedelissimo tra i fedelissimi di Chirac, non ha potuto far altro che complimentarsi con lui, lasciando intendere una disponibilità a sostenerlo. Da mesi Villepin (che è una creatura politica di Chirac, visto che non è mai stato eletto in Parlamento e neppure in un consiglio regionale o comunale) cerca di creare le condizioni favorevoli alla candidatura del presidente uscente, in vista di un terzo mandato consecutivo all'Eliseo (che sarebbe consentito dalla Costituzione). Ma adesso tutto sta cambiando a seguito dell'assunzione da parte di Sarkozy del totale controllo dell'Ump. Ricevendo ieri i giornalisti per i soliti auguri di buon anno, il primo ministro ha avuto un atteggiamento imbarazzato e ha dovuto fare qualche passo in direzione di Sarkozy. Nel discorso ufficiale ha fatto allusione all'importanza dell'unità del centrodestra e poi - parlando coi giornalisti tra coppe di champagne e saporiti stuzzichini - ha detto che «Nicolas Sarkozy ha una visione per la Francia».
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