Mondo

Sarkozy: "Contro i reati sessuali legge per la castrazione chimica"

Il presidente vuole che un criminale condannato per stupro possa uscire di prigione solo se si impegna a sottoporsi "a un trattamento destinato a contenere la sua libido"

Sarkozy: "Contro i reati sessuali 
legge per la castrazione chimica"

Parigi - Mentre il capo dello Stato Nicolas Sarkozy, intervistato dal Figaro, si esprime favorevolmente all'idea della cosiddetta "castrazione chimica", una nuova polemica scuote la Francia sul terreno dei reati sessuali. «Egregio signor presidente, vorrei il suo accordo allo scopo di subire per via chirurgica l'ablazione totale dei miei testicoli», ha scritto a Nicolas Sarkozy una persona sul punto d'essere processata per il sequestro e la violenza sessuale su un bambino. Il fatto fece scalpore nell'agosto 2007, quando il pedofilo recidivista Francis Evrad, appena uscito di prigione dopo una condanna a 18 anni per violenza e crimini sessuali, violentò e seviziò in un garage il piccolo Enis, che aveva allora cinque anni, nella zona di Roubaix, vicino al confine col Belgio. Oggi Evrad ha 63 anni e si dice pronto a ogni sacrificio pur di non ricadere nella tentazione della violenza sui minori. Nella lettera a Sarkozy, il detenuto afferma che la castrazione pura e semplice di pregiudicati per gravissimi reati sessuali è già ammessa in altri Paesi e chiede dunque l'autorizzazione a subire la mutilazione in un ospedale francese. Il processo per il calvario del piccolo Enis comincerà tra una decina di giorni ed ecco la parte civile diffidare di quelle che considera pure e semplici macchinazioni dell'imputato allo scopo di ridurre la propria pena.
Il presidente Sarkozy si tiene fuori dalla polemica sull'imminente processo a Francis Evrad, ma prende posizione sul problema delle pene per gli autori di reati a sfondo sessuale, che sconfinano spesso nell'omicidio della vittima (com'è appena accaduto a una donna sequestrata nella regione parigina). Se il discorso sulla mutilazione del colpevole per via chirurgica non viene preso in considerazione dalle autorità francesi, l'ipotesi della cosiddetta "castrazione chimica" sta facendo proseliti e viene presa sul serio anche negli ambienti dell'Eliseo.

Non si tratterebbe di castrare il pregiudicato nel senso letterale del termine, ma di sottoporre la sua liberazione (soprattutto se anticipata, rispetto a condanne che in Francia sono spesso durissime per questo genere di reati) a precise garanzie circa l'assunzione di farmaci destinati a ridurre le pulsioni libidinose. La castrazione fisica è ovviamente irreversibile, mentre quella chimica può essere sospesa in qualunque momento, circostanza che impone alle autorità di trovare forme di controllo sul comportamento del pregiudicato, soprattutto se egli viene spinto ad accettare quelle condizioni in cambio proprio di una liberazione anticipata. Lo stesso Evrard ha accettato recentemente di sottoporsi a un trattamento del genere, ma poi lo ha sospeso perché ha capito che mai e poi mai gli sarebbe stata concessa la liberazione anticipata prima del processo (e probabilmente neanche dopo).

Nella sua lunga intervista a 360 gradi, uscita sul Figaro, Sarkozy interviene sull'argomento definendo «profondamente anormale» il fatto che persone «malate» ritrovino la libertà senza essere sottoposte a un adeguato «trattamento medico». Come dire: castrazione chimica, almeno per un certo tempo, o privazione della libertà. «Un criminale sessuale - ha detto Sarkozy - non dovrà uscire di prigione che dopo aver scontato la propria pena e dopo essersi impegnato a sottoporsi a un trattamento chimico destinato a contenere la sua libido».

Non solo, dunque, il presidente esclude che il condannato per reati sessuali possa beneficiare di riduzioni di pena, ma auspica per lui misure precise di trattamento medico (e quindi di controlli da parte del personale competente) per evitare che abbia tendenza a ripetere le azioni che lo avevano portato in galera.

Adesso tocca al governo preparare un disegno di legge coerente con le indicazioni di Sarkozy in materia di crimini sessuali. L'Eliseo vuol fare in fretta e quel testo, che implicherà il ricorso alla cosiddetta "castrazione chimica", verrà discusso in Parlamento nel mese di novembre.

L'opposizione è divisa e perplessa su questo argomento, ma tra i ranghi socialisti anche l’ex candidata presidenziale Ségolène Royal si è detta - in linea di massima - favorevole all'idea della castrazione chimica.

Commenti