Sarkozy dà i voti ai colleghi E promuove solo Berlusconi

Obama è ancora inesperto, Zapatero uno scopiazzatore delle sue idee, come del resto, almeno in qualche caso, la stessa Merkel. Nicolas Sarkozy parla a ruota libera, convinto che le sue parole non usciranno dalla ristretta cerchia entro cui sono state pronunciate, e ne ha un po’ per tutti i grandi leader del mondo. Salva solo se stesso e, bontà sua, Silvio Berlusconi.
È il quotidiano della sinistra chic francese Libération a pubblicare lo scoop, puntualmente oggetto di una smentita ufficiale, ma poco convincente, da parte dell’Eliseo. Il tutto scaturisce da una colazione di lavoro nella residenza presidenziale a Parigi. L’incontro con dodici deputati e dodici senatori doveva servire a fare il punto sulla crisi finanziaria internazionale, ma il clima rilassato ha indotto Sarkozy a qualche considerazione pungente sui suoi colleghi del club dei Numeri Uno. Al termine della riunione, evidentemente, qualcuno non ha resistito a raccontare alla stampa ciò che aveva ascoltato.
Ed ecco che saltano fuori giudizi lusinghieri per il premier italiano («In democrazia conta essere rieletto e guardate Berlusconi, c’è riuscito tre volte») e taglienti per gli altri. Lo spagnolo Zapatero ne esce peggio di tutti. «Mi copia le idee, come quella sull’eliminazione della pubblicità dalle reti Tv pubbliche. Forse non è molto intelligente - infierisce Sarkozy -, ma io conosco persone che erano molto intelligenti e non sono arrivate al ballottaggio delle presidenziali», chiara allusione all’ex leader socialista Lionel Jospin.
Parole agrodolci su Barack Obama. Il presidente americano, riconosce Sarkozy, «è uno spirito fine, molto intelligente, ma è stato eletto solo da due mesi e non ha mai gestito un ministero in vita sua. Su molte questioni non ha mai preso una posizione e non è sempre all’altezza in fatto di decisione e di efficienza».

Una stoccatina anche alla Cancelliera tedesca Angela Merkel («Quando s’è resa conto dello stato delle sue banche e della sua industria dell’auto non ha potuto che fare come me») e una bella legnata al presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso («Totalmente assente dal G20») chiudono le indiscrezioni di Libération. Che notoriamente non sopporta Sarkozy e mette tutto sotto un titolo altrettanto impietoso: «Si crede il maestro del mondo».

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