Sarkozy non cede: via gli islamici dagli aeroporti

Alberto Toscano

da Parigi

C'è aria di confusione a Parigi per la controversia tra il ministro dell'Interno Nicolas Sarkozy e i 72 dipendenti musulmani degli aeroporti parigini a cui è stato tolto lo speciale permesso per avvicinarsi agli aerei sulle piste degli scali internazionali di Orly e Roissy Charles de Gaulle. La magistratura ha disposto d'autorità il reintegro di sette persone nelle loro precedenti funzioni, ma gli altri dipendenti della società aeroportuale o di aziende collaterali si sono rivolte al tribunale amministrativo per ottenere soddisfazione e - se possibile - per avere una sconfessione dell'operato del titolare dell'Interno. Così la controversia si trascina e si politicizza ulteriormente, visto che ieri Nicolas Sarkozy ha ribadito la propria posizione, secondo cui è meglio rischiare la sconfessione da parte di un tribunale amministrativo che andare incontro al rischio di attentati a spese della popolazione civile. La Lega dei diritti dell'uomo e altre associazioni «antirazziste» protestano contro il governo e la controversia sembra lontana da una vera e propria soluzione.
Tutto è cominciato nel maggio 2005, quando Nicolas Sarkozy, tornato alla testa del dicastero dell'Interno, ha varato misure eccezionali nella prevenzione contro il terrorismo, che in quel momento aveva già colpito negli Stati Uniti e in Spagna, ma non ancora a Londra. Tra quelle misure c'era il fatto che persone note per la loro prossimità con gli ambienti dell'estremismo islamico non avrebbero più dovuto avvicinarsi agli aerei in transito negli scali francesi. Avrebbero potuto ovviamente svolgere altre mansioni nell'ambito del servizio aeroportuale, ma senza alcun contatto diretto con i velivoli. In seguito gli attentati in territorio britannico hanno ulteriormente spinto Sarkozy a radicalizzare la propria posizione e la propria diffidenza nei confronti del fondamentalismo islamico. Così quella che pareva una misura assolutamente eccezionale è diventata una regola e ben 72 persone si sono viste ritirare il «badge» necessario per lavorare all'interno degli aerei in transito.
Adesso è in atto la controffensiva di gran parte di quei dipendenti degli aeroporti e di società di catering. I vari livelli della magistratura ordinaria e amministrativa mostrano parecchio imbarazzo nel trattare le denunce presentate contro Sarkozy dai lavoratori privati della speciale autorizzazione.

Alcuni di loro sono effettivamente riusciti a farsi reintegrare nelle loro precedenti funzioni, anche se la direzione dell'aeroporto di Roissy ha cercato comunque di assegnare loro compiti meno «scottanti» di quelli che preoccupano il ministro dell'Interno. Ieri altre procedure giudiziarie sono sfociate in un sostanziale rinvio del problema e così la confusione continua, mentre il solo a non cedere di un millimetro è Sarkozy.

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