da Riad
Gli affari di cuori li lascia a casa, gli altri, quelli che portano in cassa petroldollari, sono invece ben presenti nellagenda e prevedono anche un contratto atomico. Il presidente francese Nicolas Sarkozy è arrivato ieri a Riad, capitale dellArabia Saudita, prima tappa di un viaggio medio-orientale di tre giorni che lo porterà oggi nel Qatar e domani negli Emirati Arabi Uniti, dove firmerà un accordo per la costruzione di due centrali nucleari. I lavori saranno affidati alla società Arevad, ovviamente transalpina, specializzata in questo settore.
Alla vigilia della partenza, il capo dellEliseo aveva rilasciato unintervista al quotidiano arabo Al Hayat, la cui sede è a Londra, per continuare lo sdoganamento dellutilizzo di energia atomica nei Paesi islamici. «Ho detto più volte che la comunità musulmana non è meno ragionevole del resto del mondo e quindi può, nel rispetto degli impegni derivanti dal diritto internazionale, ricorrere al nucleare civile per fronteggiare il proprio fabbisogno». Gli Emirati sono il terzo cliente atomico islamico della Francia: Sarkozy aveva già raggiunto unintesa per la vendita di impianti con due Stati del Maghreb, lAlgeria e la Libia.
Ad accogliere il presidente allaeroporto di Riad cera re Abdullah. Il sovrano e il suo ospite si sono scambiati sorrisi in cinemascope, ma è lecito supporre che il francese abbia pensato qualcosa di irriguardoso nei confronti del monarca. La Casa reale saudita aveva infatti comunicato a Parigi di non gradire la presenza della signora Carla Bruni, la compagna del presidente, fino a quando questa non sarà la legittima Madame Sarkozy.
Da Riad il numero uno francese ripartirà con una serie di accordi, tra cui uno che riguarda «la protezione delle frontiere e la cooperazione relativa alla tecnologia necessaria». Altre intese riguardano «listituzionalizzazione della concertazione politica, le questioni energetiche, lo sviluppo della formazione universitaria in Francia e lo sviluppo della formazione professionale». Ma lobiettivo primario, annunciano fonti ufficiali, «è il rafforzamento delle relazioni bilaterali».
Accordi commerciali, ma non solo, pure nel Qatar.
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