Sarkozy preme per le riforme e tratta già con le parti sociali

Ieri le prime consultazioni con i sindacati. La Royal definisce «traditori» quei socialisti pronti a entrare nel nuovo governo

da Parigi

Nicolas Sarkozy non è ancora ufficialmente all’Eliseo, ma l’attività per dar vita al prossimo governo è già intensissima. La parola d’ordine del neopresidente è: apertura. Pur avendo ottenuto la fiducia di oltre il 53% dei votanti, Sarkozy intende trovare una base di consenso ancora più ampia per l’esecutivo, che sarà guidato dal suo braccio destro, François Fillon, che sarà alla testa di una compagine equilibrata, composta dallo stesso numero di uomini e donne. Si sa anche che Sarkozy ha proposto un posto di primissimo piano a Bernard Kouchner, che è stato fondatore di Medici senza Frontiere e ministro della Sanità nel governo di sinistra del premier Lionel Jospin.
Sarkozy vorrebbe dare a Kouchner un dicastero come quello degli Esteri. La risposta dell’interessato non è stata negativa, ma adesso si attendono altri contatti per verificare se questa ipotesi sia davvero destinata a vedere la luce. Al tempo stesso Sarkozy avrebbe chiesto alla signora Anne Lauvergeon, presidente del gruppo Areva (industria nucleare civile francese), di assumere la responsabilità del ministero dell’Industria. Sempre all’insegna del principio dell’apertura, il futuro capo dello Stato spera di vedere al timone del ministero del Lavoro l’ex sindacalista Nicole Notat, che è stata in passato la presidente della confederazione Cfdt, vicina al Partito socialista. Il Ps sta facendo fortissime pressioni sulle persone interpellate da Sarkozy affinché non entrino nel governo. Ségolène Royal parla di «tradimento».
Ieri, altra conferma della linea dell’apertura, Sarkozy ha ricevuto i responsabili delle parti sociali e queste consultazioni continueranno oggi. Da Sarkozy si sono recati separatamente i leader della Cfdt e della confederazione filo-comunista Cgt. Se la Cfdt - malgrado le pressioni socialiste - ha manifestato disponibilità al dialogo, la Cgt ha adottato un atteggiamento pregiudizialmente negativo. Dal canto suo la signora Laurence Parisot, presidente della Confindustria francese, il Medef, si è detta entusiasta per la scelta del dialogo sociale compiuta da Sarkozy. Oggi Jacques Chirac vive il suo ultimo giorno all’Eliseo. Forse rivolgerà un messaggio d’addio ai connazionali, ma su questo ci sono ancora alcuni dubbi. È invece certo che domani si terrà all’Eliseo la cerimonia del passaggio dei poteri da Chirac a Sarkozy, che prenderà poi l’aereo per Berlino: vuole rilanciare il dialogo europeo con la signora Angela Merkel, presidente di turno dell’Unione.
Tra domani e giovedì Sarkozy, che ieri si è dimesso da leader dell’Ump, ufficializzerà la propria scelta di attribuire a Fillon la carica di primo ministro.

Qualche ora dopo aver ricevuto il mandato, il premier tornerà all’Eliseo con in tasca la lista dei ministri, messa a punto in realtà ben più da Sarkozy che da lui stesso. A quel punto l’«era Sarkozy» sarà davvero cominciata.

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