Sarkozy «Via dal summit se non vedrò risultati concreti»

Il vertice non è ancora iniziato, ma sono già scoppiate le polemiche. A innescarle, prima dell'incontro che si terrà domani a Londra, è stato il Presidente francese Nicolas Sarkozy che ha minacciato di abbandonare il summit in assenza di risultati concreti: «Non ci sarebbe niente di peggio di un G20 di basso profilo, preferisco una rottura a un consenso minimalista», avrebbe detto l'inquilino dell’Eliseo secondo quanto pubblicato dal quotidiano «Le Figaro».
Anche prima di arrivare di là della Manica, il vulcanico Nicolas cerca dunque un ruolo da protagonista: «La crisi finanziaria - ha detto il Presidente francese in un discorso ieri - è troppo grave perché ci si possa permettere di fare un vertice per niente». Una posizione che riprende quella tenuta, a porte chiuse, a margine di una riunione del Governo di Parigi la settimana scorsa, quando Sarkò avrebbe minacciato, secondo quanto riferito da un collaboratore rimasto anonimo, di «alzarsi e andarsene». Nel mirino, oltre a una regolamentazione più stretta sulla finanza, ci sono i paradisi fiscali: il Presidente francese vorrebbe usare proprio questi due temi, che dividono i Paesi che arriveranno per il vertice di domani, per dare una sferzata al G20. Ma sulla creazione di un unico regolatore internazionale sono pochi, secondo il «Times», i Paesi che concordano: di sicuro sono contrari gli inglesi e anche gli americani sarebbero dubbiosi e spingerebbero verso un compromesso cercando un coordinamento fra gli organi di controllo nazionali.


Difficilmente Sarkozy lascerà davvero il vertice, ma di certo sono in molti a premere perché da Londra si esca con delle posizioni decise: Austria, Lussemburgo e Belgio, ma anche Liechtenstein e Svizzera, dovranno mantenere gli impegni presi sull'ammorbidimento del segreto bancario e «anche se non determinerà la fine della crisi, il G20 deve marcare un punto di svolta», come ha detto il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso.

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