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Sasso dal ponte un uomo ferito

Un botto improvviso, il vetro che schizza dentro l'auto e tre persone che nell'oscurità scappano dal cavalcavia. Bastavano pochi centimetri e il sasso lanciato nella notte a Palermo avrebbe potuto uccidere, come nel caso di Natale Gioffrè, l'operaio di Messina morto sull'A1 nella notte tra il 12 e il 13 agosto.
D.G., 25 anni, per fortuna se l'è cavata con una lieve ferita all'occhio, ma la paura è stata tanta. Quando ha visto il foro nell'auto gli sono venuti i brividi e ha subito avvertito i carabinieri che adesso sono alla ricerca di chi ha scaraventato il sasso da un'altezza di circa trenta metri.
L'uomo per fortuna non ha perso il controllo della vettura ed è riuscito a proseguire la marcia e a fermarsi. Il sasso era di piccole dimensioni e ha provocato un foro, facendo incrinare il parabrezza, con alcune scaglie di vetro che sono piovute all'interno dell'auto.
Gli investigatori stanno cercando di identificare gli autori del gesto sulla base delle indicazioni fornite dall'automobilista, anche se tutto è avvenuto in piena notte.
Erano le 3.50 quando D.G., originario di Camporeale, militare in servizio ad Augusta, con la sua Audi A3 è giunto nei pressi del cavalcavia n.1 nella circonvallazione, a pochi metri dall'imbocco della strada statale 624 Palermo-Sciacca, quasi di fronte al carcere Pagliarelli.
«Mi stavo immettendo nel sottopasso - racconta l'automobilista - quando ho sentito un botto e ho creduto di avere urtato qualcosa con l'auto». L'uomo ha quindi superato il sottopasso e si è fermato dopo circa 20 metri. Alle sue spalle c'era il cavalcavia. «Mi sono voltato - aggiunge - e ho notato tre persone che scappavano.

Poi ho visto il buco nel parabrezza e ho avuto paura».

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