Satiro E Paolo Villaggio fa la festa alle mamme, partendo da Eva e arrivando alla Mussolini

Erano femmine, certo. E anche «fatali», ognuna a suo modo. Ma le 13 signore delle quali scrive Paolo Villaggio in Storie di donne straordinarie (Mondadori, pagg. 198, euro 15,50) usavano armi di seduzione non classiche. Il lungo viaggio del comico genovese nell’universo femminile parte dall’epoca di Eva (la prima, l’originale...) e si conclude all’epoca di un’altra Eva (Braun, la compagna e moglie di Hitler): dal peccato sotto forma di mela agli orrori del nazismo, sempre di Male si tratta. Fra quei due estremi, c’è abbondante spazio per gli irriverenti ritratti, rigorosamente in stile cinico-fantozziano, di una bella squadra di madri: la mamma di Mosè, Maria madre di Gesù, la mamma di San Francesco, quella di Dante Alighieri, quella di Marcel Proust e quella di Adolf Hitler.

Completano la galleria la zia di Beethoven, madame Curie, Claretta Petacci, Rachele Mussolini e la meno celebre (al limite dell’inesistenza...) Franca Mazzoleni del Cervo: una lesbica finita fra gli Arditi. Mal gliene incolse. A lei ma soprattutto a loro.

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