Saviano: «La Rai non mi vuole, vado a La7»

Alla fine si è palesato anche Roberto Saviano. Non un’apparizione, ma la sua voce è arrivata lo stesso dall’alto, via telefono. Un bell’effetto scenico, non c’è che dire. Fino a quel momento la passerella dei palinsesti autunnali di La7 era andata via veloce nelle salde gag di Geppi Cucciari, sagace padrona di casa, agile nello smistare interventi e comparsate delle star della casa: «La7 va benissimo», ha tagliato corto Geppi «ma non è la rete più ascoltata del momento. Quella è la P4». Insomma, ironia e clima disteso. Che, invece, si è fatto subito tosto e un tantino lamentoso con l’intervento dell’autore di Gomorra: «Vado via dalla Rai - ha attaccato - perché in un anno ho sentito di essere mal sopportato e soprattutto non amato in nessun modo da questo governo, come se questa fosse la condizione per non parlare». Giovanni Stella, ad di TIMedia, ascoltava tra il devoto e il gongolante. Per Saviano la nuova rete è e potrebbe essere «anche in futuro un territorio di libertà e creazione». Una libertà che, accusa lo scrittore, gli è molto mancata, «dopo che hanno cercato di cancellare, dimenticare, rendere impossibile la trasmissione. Sono felice che La7 mi ridia la possibilità di tornare a parlare a un pubblico che spero il più ampio e trasversale possibile». Stella non poteva che fare la riverenza: «Siamo onorati di riceverla nella nostra piccola tv che è una terra ospitale verso gli emigranti e che la sua presenza contribuirà a rendere più grande». Vieniviaconme con la coppia Fazio-Saviano andrà, dunque, in onda su La7 per quattro serate nel maggio 2012, quando il conduttore avrà terminato la stagione di Che tempo che fa e, con una deroga prevista dal nuovo contratto, potrà spostarsi sulla rete di Telecom Italia Media. Ma l’edizione originale del programma sarà preceduta da una sorta di spin-off di altri quattro speciali, in cui Saviano sarà affiancato da un altro conduttore, non ancora individuato.
Sicuro artefice del successo della rete nell’ultimo anno è invece Enrico Mentana, mandato «in nomination» dalla Cucciari insieme a Marco Travaglio e Augusto Minzolini come «un comico che per vivere fa il giornalista». «Alla presentazione di un anno fa quando il tg era al 3,34 per cento, Stella disse che il 5,70 era l’Everest» ha premesso Mentana: «Nei primi 22 giorni di giugno la media è del 10,88 e sono felice che sia cresciuta anche nell’edizione delle 13,30 e al sabato e domenica quando non lo conduco io».
«Brava brava, come sono brava brava», cantava Mina nel trailer autoironico dell’annata dei record (L’Infedele al 10,78, Otto e mezzo al 10,27 con Sgarbi). Ma Stella non dimenticava di citare anche gli insuccessi come Il contratto o i programmi che hanno richiesto più pazienza come G-Day, «che appartengono alla squadra allo stesso modo dei successi». Bilanci e autocelebrazioni a parte, dall’autunno nuovi innesti andranno a implementare il palinsesto della rete. Gianluigi Nuzzi, giornalista di Libero, condurrà Omissis, programma di prima serata su casi irrisolti. Filippo Facci darà vita a Duel con Luca Telese in una sorta di confronto destra-sinistra sui temi dell’attualità politica. Benedetta Parodi si dedicherà a gastronomia e lifestyle con una striscia pomeridiana. Sicura anche la rinuncia a Ilaria D’Amico, già conduttrice di Exit, che ha firmato un contratto di tre anni in esclusiva per Sky. Ancora incerto, ma probabile «al 70 per cento» secondo una fonte di Telecom, l’arrivo di Santoro. «La trattativa è in corso, manca un piccolo tratto di strada per completare la strada. La parte mancante non riguarda le condizioni economiche, ma alcune tutele. Spero che riusciremo presto a firmare questo contratto». Sull’argomento, Mentana aveva caldeggiato: «Prima di ricominciare sono stato un anno e mezzo in lista d’attesa. È giusto tenere a bagnomaria chi vuole arrivare, poi però facciamolo arrivare». E che i tempi siano maturi lo fa intendere anche Santoro: «Da parte nostra c’è tutto lo spirito di collaborazione necessario, tendente a trovare un’intesa. Non abbiamo fatto richieste esagerate né inaccettabili.

Dobbiamo ora trovare il giusto equilibrio per poter lavorare correttamente e fare il prodotto che vogliamo fare». Ieri il titolo Telecom ha registrato un rialzo di quasi il 2 per cento, in controtendenza rispetto all’andamento della Borsa.

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