Pier Augusto Stagi
da Torino
Qualcuno sul Colle delle Finestre dovrà pure affacciarsi. Dopo mesi di attesa, per questa salita inedita, con sette chilometri di sterrato e pendenze davvero da capogiro, gli scalatori sono chiamati all'ultima grande battaglia. Poi il tempo sarà scaduto: Giro finito. Domani si arriva a Milano, fine delle rappresentazioni. È da almeno un mese che Gilberto Simoni dà appuntamento lassù, in cima a questa temibile vetta, ma oggi non ci sono più parole o proclami da fare. Occorre solo andare più forte degli altri, più forte di Paolo Savoldelli, che grazie alla crono di ieri sulle strade tra Chieri e Torino, ha incrementato il suo vantaggio sul trentino, portandolo ad oltre due minuti (2'09") e a 3 quello sul venezualano peso piuma José Rujano, che ambisce a strappare a tutti e due qualcosa: la maglia rosa al bergamasco o il posto d'onore al trentino.
«Io ci proverò, so che non sarà facile, ma io sul podio di Milano voglio esserci - spiega il bimbo della Colombia Selle Italia, 23 anni, 49 chili di forza e coraggio, che ieri nella crono è andato benino, non benissimo (16° a 1'59" da Basso) -. Quale sarà la mia tattica? Non lo so. Spero solo di stare bene e se le gambe saranno quelle di questi ultimi giorni io andrò sicuramente all'attacco: non ho nulla da perdere. Anzi, pur di fare qualcosa di bello sono disposto a perdere tutto, anche il podio».
Mite, tranquillo, serafico e sorridente come in pochi altri giorni Paolo Savoldelli che, dopo la crono di ieri, sente davvero profumo di vittoria: «Sarà una tappa molto difficile, fortunatamente l'ultima. Certo, so che mi attaccheranno, ma so anche che sto bene. Ho il morale a mille e a questo punto sento davvero di poter fare qualcosa di bello. Il Colle delle Finestre ha pendenze difficilissime, e soprattutto la parte conclusiva non asfaltata non ci agevolerà molto, ma la strada sarà uguale per tutti. Mi attaccheranno, cercheranno di mettermi in difficoltà, ma io sono pronto all'ultima fatica, all'ultimo scontro. Il caldo? Lo preferisco: ho sempre pedalato meglio ad alte temperature».
A sentir parlare il bergamasco si ha la chiara percezione che per i suoi avversari ci sia poco da fare. Il gioco è quasi chiuso: finito. Simoni che in questi giorni aveva dichiarato che avrebbe dato battaglia fino alla fine, paga dazio nella crono e rilascia dichiarazioni a dir poco scorbutiche. «A Limone non ho voluto parlare dopo l'arrivo perché non avevo niente da dire. Quello che voglio dire, io lo dico in bici.
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