Il Savonarola dell’antidoping: «Così smaschererò Contador»

Il professor Franke, che inchiodò Ullrich: ho le prove che il vincitore del Tour si dopava

Il Savonarola  dell’antidoping: «Così smaschererò Contador»

In Spagna non fanno nulla? Ci pensa il massimo esperto tedesco. Dopo aver messo in ginocchio Jan Ullrich e tutta la sua Telekom (oggi T-Mobile), il professor Werner Franke, biologo nucleare e massimo esperto antidoping di Germania, passa al contrattacco e mette sotto la lente d’ingrandimento Alberto Contador, il 24enne vincitore del Tour, cresciuto nelle file del discusso Manolo Saiz e più volte citato nel famigerato dossier spagnolo dell’«Operacion Puerto».
Se gli spagnoli giocano a nascondere la polvere sotto al tappeto - il basco Iban Mayo, positivo all’Epo durante il Tour, è stato sospeso ieri dalla Saunier Duval -, in Germania (ma anche in Olanda: la Rabobank ha aperto un’indagine interna per scoprire la verità sulle bugie di Rasmussen, ndr) non stanno con le mani in mano. E anche se la loro giustizia non può fare nulla, molto faranno nelle prossime settimane i loro organi d’informazione, che in materia – e di questi tempi - sono molto sensibili.
La Federciclismo spagnola avrebbe potuto aprire dei processi sportivi ma non l’ha fatto perché in ballo non c’è solo il ciclismo, ma il calcio, quello nobile, quello del Real e del Barcellona. La parola d’ordine è archiviare. Archiviare tutto. Anche le posizioni degli italiani Michele Scarponi e Gianpaolo Caruso, in forza alla spagnola Liberty di Saiz e compagni di squadra di Contador. Il futuro vincitore del Tour all’inizio dell’anno lascia Saiz e passa alla Discovery Channel, mentre Scarponi e Caruso scelgono l’Italia: uno alla Acqua & Sapone di Masciarelli, l’altro alla Lampre di Saronni. Da italiani tesserati in Spagna diventano italiani tesserati in Italia: è la loro fine. Sul tavolo del capo della Procura del Coni Ettore Torri arriva il dossier spagnolo, i casi di Scarponi e Caruso vengono aperti e valutati dalla giustizia sportiva italiana: per Scarponi c’è la squalifica (18 mesi!), e per Caruso butta non bene. In Italia e Germania fanno sul serio, e il professor Franke, tornato a parlare ieri di Contador, è serissimo.
«Il suo coinvolgimento nell’affaire Puerto è pienamente dimostrato, ma l'Uci e le autorità di giustizia spagnole hanno deciso di tenere nascosta la vicenda. Ho letto in quel verbale che Contador avrebbe fatto uso di un preparato per insulina (Hmg Lepori), che stimola la produzione corporea di testosterone, e dell'antiasmatico Trigon: ho quei documenti e affermo che la Spagna ha organizzato la più grande truffa di tutti i tempi».
Il professor Franke è il massimo artefice del terremoto doping che ha sconvolto il ciclismo tedesco. È il primo che si è preso la briga di studiare tutto il dossier e spulciare ogni carta tanto da minare la credibilità di uno dei più grandi sportivi di Germania di tutti i tempi e poi, in seguito, puntare dritto contro la squadra di Ullrich, la Telekom, tanto da sbriciolarne l’immagine e produrre confessioni a catena che hanno poi in pratica dimostrato il doping sistematico e di squadra.
In verità il 14 febbraio di quest’anno Franke una battaglia la perde, ma è puramente formale. In quel caso, il tribunale di Amburgo dà ragione al vincitore del Tour ’97. Il biologo, sostenendo di aver letto le carte dell'inchiesta spagnola, rivela molti particolari: non può farlo, non è di sua competenza. Il tribunale stabilisce che Franke ha violato i diritti di Ullrich e lo diffida dal ripeterle, pena il pagamento di una multa di 250mila euro e sei mesi di carcere.
Franke non si scompone, e prosegue i suoi studi e la sua battaglia.

Ullrich nel frattempo si eclissa, ma i suoi avvocati sono al lavoro: lo attende il tribunale di Bonn, dove la battaglia sarà di tutt’altro genere. «Contador è colpevole, basta leggere le carte – dice Franke sicuro -. Ma più colpevoli sono le istituzioni, che tacciono e fanno finta di non vedere. Questo è il vero scandalo».

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