«Sbagliai, poi divenni Pablito»

Il capocannoniere del Mundial ’82: «Ha molte pressioni addosso, deve stare tranquillo. Sbloccarsi è un attimo»

nostro inviato a Duisburg

Il bomber di casa nostra si è bloccato. Il gol segnato alla Germania a marzo nel match di Firenze è stato l’ultimo sigillo azzurro di Luca Toni. Ora non trova più la porta e dire che i suoi gol servirebbero come il pane a Lippi. Che comunque dovrebbe confermarlo titolare nella partita con la Repubblica Ceca. «Deve rimanere tranquillo, non trasformare il gol in un assillo – il consiglio di Paolo Rossi, l’eroe di Spagna ’82, ora al Mondiale come commentatore Sky -. Le pressioni su di lui sono accentuate, visto il gran campionato che ha fatto, ma non bisogna lasciarsi condizionare da due partite a digiuno. Lui è un giocatore che può sbloccarsi in ogni momento, ecco perché è imprescindibile la sua presenza in campo dall’inizio». E Rossi ricorda la sua esperienza Mundial: «Se può consolarlo, ripensi a quanto avvenne a me in Spagna: giocai male le prime tre partite, fui anche oggetto di critiche feroci ma quando mi sbloccai, divenni Pablito. Il segreto? Rimanere concentrati e non lasciarsi contagiare dalle critiche e dall’ansia delle prestazioni».
«Gli manca solo il gol, ha lavorato molto per il gruppo – dice Giancarlo Antognoni, un altro campione del mondo dell’82 e uno che ha vissuto da vicino l’exploit fiorentino di Toni -. Da lui si pretende sempre e solo il gol, ma in Nazionale non è come nel suo club. La Fiorentina giocava solo per Toni e lui finalizzava il gioco prodotto, in azzurro deve adeguarsi e sacrificarsi per la squadra. Nella prima partita con il Ghana è stato sfortunato con quel tiro finito sulla traversa, nella seconda, per la verità, non ha ricevuto molti palloni giocabili. Ma Lippi fa bene a insistere e lui deve cercare di estraniarsi da tutto, non pensando nemmeno ai discorsi di mercato che lo riguardano. Certo, la reazione dei tifosi a Firenze dopo le voci di questi giorni non lo stanno certo aiutando». Vedendolo in Germania, Toni sembra fisicamente a terra e un po’ appesantito. «Sì, non è al massimo, forse è un po’ stanco dopo la lunga e brillante stagione. Ma il guizzo ce l’ha sempre. E se l’Italia entrerà subito in partita contro la Repubblica Ceca, sono sicuro che anche lui darà il suo contributo alla causa».
Il compagno di squadra in viola Stefano Fiore sta seguendo gli azzurri dal Messico, dove è in vacanza. «Per la verità ho visto qualche spezzone delle due partite. Toni senza gol? Per un attaccante è un problema, segnare è vitale, probabilmente gli pesa il fatto che altri attaccanti come Gilardino e Iaquinta abbiano già una rete all’attivo. Ma Luca, che ha sicuramente le pressioni della critica addosso, deve rimanere sereno. Non deve dimostrare nulla, per lui parla la bellissima stagione che ha fatto. E se Lippi gli ha dato spazio finora, vuol dire che ha fiducia in lui e che è importante per la squadra. La prima partita è andata bene e non c’è stato bisogno del suo contributo, la seconda è stata contraddistinta dall’espulsione, dunque non si può gettare la croce solo su di lui».


Anche Gigi Riva, ieri bomber di razza oggi team manager azzurro, si è espresso sul momento non positivo dell’attaccante viola. «Non penso che si possano discutere le qualità del giocatore, se un attaccante non segna è una sofferenza diversa rispetto agli altri calciatori. Ricordate che il gol per un attaccante è la panacea di tutti i mali».

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