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Sbarchi, Berlusconi da Tripoli: "Serve rigore"

Intercettati dalle motovedette italiane al largo di Capo Passero. Berlusconi da Tripoli, per l'anniversario del Trattato, detta la linea: "Non possiamo apire a chiunque". E sull'autostrada: "Fondamentale"

Sbarchi, Berlusconi da Tripoli: "Serve rigore"

Palermo - Sbarco non riuscito. Un nuovo respingimento in Libia è stato deciso dal governo italiano nei confronti dei 75 migranti, tra i quali 15 donne e tre minori, a bordo di un gommone che è stato intercettato questa mattina al di fuori delle acque territoriali, a circa 24 miglia a Sud di Capo Passero. Le motovedette italiane sono intervenute quando hanno visto che l'imbarcazione, che ieri era stata "assistita" da un'unità militare maltese prima di proseguire la sua rotta verso Nord, si stava dirigendo "inequivocabilmente" verso le coste della Sicilia sud orientale.

Verso la Libia Tranne un immigrato con alcune costole rotte, che dopo un controllo del medico è stato trasferito a Pozzallo (Ragusa), tutti gli altri sono già stati trasbordati su un pattugliatore d'altura della Guardia di Finanza che sta facendo rotta su Tripoli. Quello di oggi è l'ennesimo respingimento, dopo l'accordo bilaterale tra Italia e Libia; dal 6 maggio a oggi sono oltre un migliaio gli immigrati che sono stati riportati a Tripoli. Quattro migranti, tra i quali una donna e un neonato, che erano a bordo del gommone, sono stati soccorsi ieri sera dalle motovedette maltesi e trasferiti nell'ospedale Mater Dei della Valletta. L'intervento nei confronti dei quattro immigrati, che necessitavano di cure mediche immediate, è stata comunicata solo oggi dal portavoce delle Forze Armate maltesi Ivan Consiglio. Un altro profugo in precarie condizioni di salute è stato invece trasferito stamani dalle motovedette italiane a Pozzallo. Secondo le prime informazioni i migranti sarebbero in gran parte somali.

Berlusconi "Noi rispettiamo tutte le leggi. Se vogliamo davvero procedere a una politica vera di integrazione, dobbiamo essere rigorosi per non aprire l'Italia a chiunque". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi rispondendo ai cronisti sul respingimento in Libia dei 75 immigrati intercettati oggi nel canale di Sicilia, a margine della cerimonia a Shabit Jfarai (Tripoli), per la posa simbolica della prima pietra dell'autostrada che rappresenta una delle compensazioni per il passato coloniale italiano in Libia.

Il Trattato Il premier è a Tripoli per la giornata dell'amicizia italo-libica che celebra il primo anniversario della firma del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra i due Paesi. Italia e Libia stanno andando "verso la realizzazione dell'accordo (firmato un anno fa) che ritengo sia molto conveniente per entrambi i Paesi e che sia positivo in tutte le direzioni" ha detto Berlusconi a Shabit Jfarai (40 chilometri da Tripoli), a margine della cerimonia della posa della prima pietra dell'autostrada costiera che sarà finanziata dall'Italia. Il premier ha assicurato che "c'é la volontà assoluta di concretizzare tutti i punti dell'accordo". "Ne abbiamo parlato con il primo ministro Bagdadi Mahmoudi e anche con il leader" Muammar Gheddafi.

Autostrada fondamentale L'autostrada costiera che percorrerà tutta la Libia dalla Tunisia all'Egitto la cui realizzazione sarà finanziata dall'Italia è "un'impresa storica". Per il premier il progetto dell'autostrada "serve anche alla pace perché - ha detto - collega tutti i Paesi del Maghreb". "Si tratta della concretizzazione dell'accordo (tra Italia e Libia, ndr).

Ad appena un anno dalla sua firma c'é già un progetto e c'é già tutto" ha aggiunto Berlusconi.

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