Allora ministro, è vero che il portale Italia.it non funziona ed è costato 7 milioni di euro?
«Assolutamente no. Scusi la voce ma sono molto raffreddata».
Non sarà mica linfluenza A?
«No, guardi. So che cè qualche comare a sinistra che spera vada tutto male. Mi spiace per loro, ma il governo è coeso, il sistema Italia funziona e anche io sto benissimo».
Però non mi ha ancora risposto...
«Mi sorprende che certi suoi colleghi non si siano ben documentati. Il sito online è solo una versione demo promozionale, che funziona benissimo. Il suo scopo è quello di fare promozione sulla rete al nostro Paese in attesa che il portale nazionale venga rilasciato. Laver lasciato lindirizzo Italia.it vuoto per tanto tempo è stato un grande errore. Senza rivangare lesperienza fallimentare del passato, con un portale che non funzionava al punto da dovere essere spento e quei 43 milioni di euro...».
Per sentire Rutelli dire pliz, visit Italy...
«Preferisco non parlarne. Ho preso in carico la realizzazione del sito e la sua gestione da giugno (prima era di competenza dellInnovazione tecnologica) e in 15 giorni abbiamo messo online una versione demo ma già completa ed in 5 lingue. Si può vedere lItalia attraverso bellissimi filmati, si possono fare dei tour virtuali grazie ad una nuova tecnologia che nessun altro portale nazionale del turismo ha, cè una completezza dinformazioni su tutte le strutture ricettive e sulle offerte di turismo tematico, tra cui quello religioso, lenogastronomia eccetera. Ed è costato zero euro».
Vabbé, e i 7 milioni di euro?
«Dei 43 milioni stanziati dal governo precedente, 13 sono stati spesi dal vecchio governo, e sappiamo come, e altri 20 erano stati impegnati per le Regioni affinché garantissero il loro contributo alla promozione territoriale. Ne sono rimasti 10 per creare e gestire Italia.it nei prossimi 3 anni».
E chi ha fatto il promo? Gratis?
«Aci informatica. Il portale è stato fatto in casa dalla società dellAutomobil club. Il vero e grande portale nazionale invece costerà poco più di 5 milioni, comprensivi della realizzazione del progetto e della sua gestione per tre anni, e sarà online intorno alla fine dellanno».
Cosa ci sarà di nuovo?
«Una piattaforma di promo-commercializzazione per prenotare o acquistare tutto il pacchetto, dallalbergo al viaggio, dal ristorante al biglietto della Scala di Milano. Senza che lo Stato trattenga un euro dai turisti per lintermediazione e senza chiedere un cent alle imprese per avere una pagina sul portale. E una piattaforma di social network, tipo Facebook, in cui ogni turista commenterà il viaggio o metterà le sue foto. È la logica del trip advisor, del passaparola virtuale».
Ho visto che cè una sezione dedicata agli animali...
«Un terzo degli italiani ha un cane o un gatto. Abbiamo raccolto tutte le strutture ricettive pet friendly, che offrono ospitalità anche ai nostri turisti a 4 zampe. Abbiamo avuto un riscontro incredibile, dopo la conferenza stampa il sito è andato in crash perché avevamo sottovalutato la sezione. Abbiamo triplicato i server su cui girava. E tanti albergatori ci hanno sommerso di ringraziamenti».
Quanto «pesa» il turismo sul Pil italiano?
«Quasi l11%, con 3 milioni di lavoratori. Questanno il calo è stato contenuto al 4%. Lindustria del turismo ha dimostrato la miglior tenuta tra tutti i settori produttivi, grazie anche al grande sforzo degli operatori, che hanno tagliato le tariffe fino al 30%. Francia, Spagna e Grecia, invece, hanno chiuso con un rosso a due cifre, fino a -22%. E le previsioni per il 2010 sono rosa, con un ritrovato appeal dellItalia nei mercati internazionali dei viaggi organizzati, già per questa stagione invernale: dati nettamente migliori rispetto al 2008. Se pensa che secondo uno studio del nostro Osservatorio con Unioncamere e Istat, per ogni euro speso da un turista in una struttura ricettiva ce ne sono altri 3 spesi nellindotto, il ragionamento è semplice: siamo il vero asset strategico e bene ha fatto il nostro governo a puntare sulla sua strutturazione.
Un consiglio agli jettatori?
«Chi pensa o spera che finiremo come il governo Prodi, diviso e paralizzato dai contrasti interni, è meglio che si faccia un bel viaggetto...».
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