Scajola: «In sei mesi la mappa dei siti nucleari»

nostro inviato a Rimini

A primavera - entro sei mesi - l’Italia saprà dove saranno costruite le centrali nucleari. Per dicembre verrà scritto lo Statuto dell’Agenzia per la sicurezza. Con la mappa dei siti e l’Agenzia garante, si potrà partire con la costruzione dei primi reattori del Paese. Nel 2010 la parola «nucleare» entrerà con irruenza del nuovo vocabolario politico e sociale.
L’accelerazione è improvvisa: l’Italia punta a diventare «l’hub energetico dell’Europa», annuncia il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola dal Meeting di Rimini. Traineranno la nuova era del nucleare in Italia Enel e il colosso francese Edf, con l’ipotesi di un grande consorzio per avviare l’enorme operazione energetica che si ispirerà al modello finlandese. Coniugare questa intraprendente sfida all’ambiente con i valori cristiani alla base del Meeting non era facile, ma i protagonisti dell’avventura nucleare hanno trovato la chiave lessicale per conferire nobiltà alla svolta: il nucleare è fondamentale per «essere liberi», per l’autonomia del Paese a livello mondiale.
Si sono ritrovati tutti qui a Rimini: oltre a Scajola, i vertici di Enel, Edison, A2A, Ansaldo. L’argomento è attualissimo: il ddl sviluppo, che contiene le basi per l’avvio della nuova politica energetica, è entrato in vigore a Ferragosto, da dieci giorni. Il ministero di Scajola sta già lavorando al decreto per fissare i criteri di scelta dei siti per i reattori. «Partiremo con l’esclusione di alcune aree - spiega al Giornale il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia - come quelle vicine alle zone sismiche». Successivamente saranno stabilite delle caratteristiche di «idoneità» per gli impianti. La «vicinanza a un corso d’acqua, al mare, sarà uno».
Inaspettatamente questo Meeting è diventato il punto di partenza per liberare il nucleare dai pregiudizi che l’hanno accompagnato per decenni. Sono stati concretizzati annunci, strette alleanze. Enel lancia l’agenda: è pronta a gestire la metà delle future centrali, ovvero quattro reattori di terza generazione. L’ad Fulvio Conti ha invitato «i concorrenti a investire insieme a noi, per avere una quota» negli impianti. Prima pietra nel 2013, primo reattore ultimato «entro il 2018». L’Italia firmerà «tra 15 giorni - ha invece anticipato Scajola - un accordo con gli Stati Uniti sul nucleare». L’obiettivo è arrivare a produrre con il sistema atomico oltre 13mila megawatt, un quarto del fabbisogno. La «libertà» non è uno specchietto per le allodole: «Importiamo l’86% dell’energia dall’estero - ha illustrato il ministro dal palco di Cl - e l’energia ci costa 30-33% in più della media europea». La torta dell’autonomia energetica italiana «deve essere composta al 50% da fonti fossili, e per l’altro 50% da fonti rinnovabili e nucleare: 25% ciascuno». Le rinnovabili non muoiono, al contrario: «Nell’ultimo anno il fotovoltaico è cresciuto del 429%.

In Sicilia si costruirà insieme ai giapponesi la più grande azienda di pannelli solari in Europa». Il nucleare è comunque «il futuro», è la fonte energetica che ha causato «meno vittime», ha detto ancora Scajola, lanciando un concetto che sarà ripetuto come un mantra nei mesi a venire.

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