Scala, ecco gli stipendi: si difendono i privilegi più della cultura

Stipendi, diarie, cachet straordinari e orari di lavoro da far gola a qualsiasi altro musicista. «Indennità trucco», «indennità umidità» e la «doppia». Ecco tutti i privilegi di cui godono gli 808 dipendenti del Teatro alla Scala e che vogliono difendere a spada tratta a colpi di scioperi e proteste contro la riforma «infame» delle fondazioni lirico-sinfoniche firmata dal ministro Bondi. Facendo due conti un ballerino di fila si trova in busta paga a fine mese, duemila euro netti. A cui si aggiungono almeno 200 euro di straordinari a seconda delle prove e degli spettacoli in cartellone. Ma ancora più bella è la vita dell’orchestrale che guadagna 3000 euro al mese, più i vari bonus, più gli straordinari.

Senza contare che tutti, o quasi, i musicisti della Scala fanno parte della Fondazione Orchestra Filarmonica: ogni concerto vale loro un cachet a parte. Non solo, dovendo lavorare sei ore al giorno in teatro, gli orchestrali hanno anche la possibilità di dare lezioni private di musica. Sempre sfruttando il marchio Scala.

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