Scala, appena martedì scorso sembrava che sulla prima non ci fossero problemi. Erano tutti soddisfatti di quel protocollo firmato a Roma: entusiasta il ministro Francesco Rutelli, altrettanto i sindacati. Ma cè in quel protocollo una frase di dubbia interpretazione che, in sostanza, escluderebbe lipotesi di erogare premi entro la scadenza del sette dicembre. Un virgolettato che darebbe solo la possibilità di iniziare la discussione «sul contratto integrativo» e non però di erogare alcun riconoscimento economico.
Tutta colpa di una frase - «deve ritenersi immediatamente perseguibile a partire dal recupero della produttività del passato biennio (2006-7)» - che dal ministero non riconoscono però essere ambigua: infatti, i soldi ai musicisti del teatro milanese non possono essere dati prima della modifica della legge Asciutti che, tra laltro, è in calendario entro il mese di gennaio.
Chiaro a tutti che il ritardo potrebbe provocare qualche problema, poiché il sovrintendente Stéphane Lissner ha ora le mani legate e non può più dare quel premio pre-natalizio. Situazione, dunque, ingarbugliata con i sindacati che reclamano «un percorso di discussione per la ratifica dellintegrativo» al fine di «definire larretrato da recuperare per la produttività 2006-2007» e, naturalmente, i «tempi e modi per consegnarlo ai lavoratori» come ricorda Renato Zambelli della Cisl. Traduzione: non basta a cantanti e musicisti un impegno ma «soluzioni rapide e concrete». Altrimenti? È concreto il rischio di far saltare con uno sciopero la prima del 7 dicembre. E unoccasione di confronto sindacati-Scala può essere lappuntamento romano del 3 dicembre tra le segreterie nazionali sindacali e lassociazione delle fondazioni liriche, mentre a Milano il consiglio damministrazione della Fondazione Teatro alla Scala presenta - sempre il 3 dicembre - il bilancio.
Nellattesa di sciogliere le «riserve», Sky fa sapere che la prima della Scala sarà in diretta tv sul canale 728: cinque ore e passa di Tristano e Isotta di Richard Wagner sotto la direzione di Daniele Barenboim.
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