È un esercito di ottocento bambini, rigorosamente sotto gli undici anni. Pronti a divertirsi, e crescere, a contatto con i grandi della storia. Due su tutti: il drammaturgo William Shakespeare e Felix Mendelssohn, compositore che dà una veste musicale alla commedia shakespeariana «Sogno di una notte di mezz'estate». Ottocento fanciulli da oggi vivranno in prima persona un capolavoro, e in quanto tale fruibile da tutti, come il Sogno di Shakespeare-Mendelssohn. Oggi decolla, infatti, un progetto pilota messo a punto dall'Orchestra Filarmonica della Scala, con il sostegno di UniCredit, Allianz e del Festival MiTo. No, non è il solito - e comunque benemerito - concerto che le grandi istituzioni offrono una tantum alle scuole. Questi bambini della scuola primaria della città di Milano si stanno preparando da mesi, ormai, per vivere sulla propria pelle il «Sogno». Il loro non sarà un ascolto frontale, ma sarà partecipato, su invito del regista interverranno recitando, pur dalla platea, anche con costumi o oggetti di scena che possano aiutarli a calarsi nei ruoli dei personaggi della vicenda. In realtà un intreccio di vicende per una commedia in musica che offre un percorso di formazione per un pubblico, come quello prescelto, composto di ragazzini in cerca di modelli, identità, forme. Il tutto accadrà nel teatro Elfo Puccini. Fra gli artefici dell'operazione, la Filarmonica della Scala, ovviamente, che ha voluto questo progetto e, a ranghi ridotti, siede in palcoscenico diretta da Alessandro Ferrari. Poi c'è Francesco Micheli, regista (omonimo del Presidente di MiTo), colui che ha dato forma al progetto coinvolgendo anche gli studenti di regia dell' Accademia di Brera, dove insegna. Così come è coinvolto il coro di Voci Bianche dell'Accademia della Scala. Già, è accaduto. In barba all'individualismo che connota il modus operandi di casa nostra, e il corollario delle solite beghe corrosive, il progetto nasce dall'alleanza di diverse istituzioni, da uno spirito di squadra che ha portato l'orchestra del massimo teatro cittadino, la Filarmonica appunto, a lavorare con un festival in continua crescita di anno in anno (Mi-To), poi con un teatro che non sia il proprio, la Scala, e infine Brera. Il tutto ha sollecitato l'interesse di sponsor - Unicredit e Allianz - che hanno teso la mano promuovendo l'idea di far sistema. Si parte oggi con una lezione-concerto intitolata «Verso il Sogno» condotta da Micheli insieme a dieci musicisti. Verrà replicata quattro volte (due per i bambini delle prime tre classi elementari e due per i bambini delle due classi successive) l'11, 12 e 13 maggio in Sala Fassbinder (200 posti). Quegli stessi bambini, il 17 maggio parteciperanno ad una riduzione del Sogno di una notte di mezza estate, sempre guidati da Francesco Micheli, con un'orchestra formata da circa 30 professori. Replica conclusiva per il pubblico il 21 maggio. È un progetto-sigillo della Filarmonica del nuovo corso, sempre più proiettata verso la cittadinanza anzitutto con l'operazione delle prove aperte. Prove, con tanto di spiegazioni di musicologi e direttori d'orchestra, che nel corso dell'anno hanno fatto il tutto esaurito. E soprattutto, hanno saputo pungolare anche la curiosità di spettatori neofiti, attratti da appuntamenti fuori cartellone e dunque rito, di sostanza ma più informali. La Filarmonica pensa anche al futuro, a un pubblico da coltivare, insomma a un mercato da preparare con dovuto anticipo. È vero.
Siamo nel paese musicale per eccellenza, fatto di inventori di strumenti musicali (a partire dai più aristocratici violino e pianoforte), creatore di generi (l'opera anzitutto) e bacino enorme di compositori e interpreti. La scuola non si cura di tutto ciò, e giustamente ci lamentiamo. Ma è altrettanto giusto che le istituzioni, per continuare a produrre, colmino le lacune, laddove possibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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