Scalzone contro gli «ultralaici»

Scalzone contro gli «ultralaici»

Alla fine, nonostante le polemiche, Oreste Scalzone, terrorista mai pentito, è arrivato a Genova, dove giovedì sera, al centro sociale occupato Zapata di Sampierdarena, ha parlato di «Italia 77 Europa 07. Dall'assalto al cielo ai conflitti nella metropoli globale». Con un'ora di ritardo è sceso dal taxi: consueto cappello in testa e una gran voglia di raccontare la sua storia. Le bordate più dure le rifila al centrosinistra dipingendo Achille Occhetto, ultimo segretario del Pci, come «l'artefice della macchina da guerra di manipulite». Un politico, quindi, motore del terremoto giudiziario che, sempre secondo Scalzone «ha creato una voragine da cui sono emerse figure che hanno disorientato la sinistra dalla vera battaglia al sistema capitalistico per dar caccia a figure considerate demoniache». «Una sinistra - spiega l'ex leader di Potere operaio - che oggi dice di far autocritica per dar l'idea di cambiare tutto e in realtà non cambiare nulla, emarginando chi non la pensa esattamente come i leader».

Infine Scalzone ha ridimensionato l'allarme nato in seguito alle scritte contro l'arcivescovo Bagnasco, giudicando l'eco mediatica «sproporzionata e sintomo di uno Stato malato» e definendo «l'ultralaicismo un eccesso, al pari delle altre teologie».

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