da Trevico (Avellino)
Era ossessionato dalla sicurezza, anche se viveva in un paesino tranquillo come Trevico (Avellino), dove non succede mai niente. Invece, due notti fa, è accaduto qualcosa di terribile: un anziano pensionato, ha ucciso la moglie, scambiandola per un ladro. Tre colpi di pistola, la donna è morta sul colpo. I carabinieri hanno evitato per un soffio, che la tragedia diventasse più grave: i militari, infatti, hanno strappato dalle mani del pensionato, un ex operaio di 70 anni, un fucile, con il quale stava tentando di suicidarsi. L'uomo è stato denunciato in stato di libertà, per omicidio colposo.
Scenario di questa tragedia, una villetta a due piani, divisa a metà tra il pensionato e sua moglie, la paraguaiana, Isolina Ocampo Caceres, 54 anni, sposata in seconde nozze e il figlio. L'ex operaio al piano terra, il figlio al piano superiore, con la sua famiglia.
Alle 4 e mezzo di domenica, il silenzio della notte è rotto da una bottiglia di vetro, appoggiata in un pentolino, che cade dal davanzale della finestra della cucina e va in frantumi. L'operaio si alza di scatto dal letto, impugna la pistola calibro 22, regolarmente detenuta e si precipita alla finestra. Per lui non ci sono dubbi: in casa ci sono i ladri. Nel buio della notte, apre il fuoco e spara nel vuoto. L'anziano è terrorizzato, dice alla moglie, «non muoverti dal letto, c'è qualcuno in casa». Con il cellulare chiede aiuto al figlio: «Ci sono i ladri, avverti i carabinieri». Poi, si precipita in cucina, controlla le altre camere della villetta ma dei ladri non vi è traccia.
L'operaio torna in camera da letto è ancora terrorizzato, si accorge che dietro la tenda, c'è qualcuno, non ci pensa su due volte e apre il fuoco. Spara tre volte ma solo quando quell'ombra si accascia, si rende conto che non ha colpito nessun ladro: ha invece ucciso la moglie. «Isolina, Isolina», ha urlato il pensionato. Si è lanciato sul suo corpo, con la speranza di avere colpito la donna in parti del corpo non vitali. Invece, Isolina, era ormai alla fine, colpita a morte. Proprio in quel momento è entrato in camera da letto il figlio dell'omicida, nella villetta è sceso il gelo e il dolore.
Pochi minuti dopo, sono arrivati i carabinieri di Ariano Irpino e del comando provinciale di Avellino. Nei pochi secondi in cui il figlio delluomo si è allontanato per aprire la porta ai militari, il pensionato sconvolto ha imbracciato il fucile (regolarmente detenuto) per caricarlo e poi rivolgerlo contro se stesso. Un carabiniere è stato abbastanza veloce per evitare che l'ex operaio premesse il grilletto.
Familiari e amici hanno riferito in caserma ai carabinieri e al pm Arturo e De Stefano della Procura di Ariano Irpino, che il pensionato era ossessionato dal terrore dei ladri. A scatenare questa sua paura, era stato il furto subito in casa qualche tempo fa, da un parente. Da allora, aveva escogitato tutta una serie di rudimentali antifurti, per rendere la sua casa più sicura. Tra questi, le bottiglie sistemate sui davanzali di tutta la casa: se fossero entrati i ladri, avrebbero inevitabilmente urtato con la finestra la bottiglia, provocandone la caduta e facendo quindi scattare l'allarme. Due notti fa, il vento ha probabilmente fatto sbattere la finestra contro l«antifurto», la bottiglia è caduta e l'operaio non ha avuto dubbi nel ritenere che fossero entrati i ladri in casa sua.
Adesso, i circa milletrecento abitanti di Trevico, definito il «tetto» dell'Irpinia è sotto choc.
carminespadafora@libero.it
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