Scazzi, processo al via Ma i legali di Sabrina vogliono un altro giudice

Chiesta la rimessione del processo: "C'è un ambiente ostile nei confronti delle due principali indagate". Udienza rinviata al 10 ottobre. La famiglia Scazzi ha chiesto 33 milioni di euro di risarcimento

Scazzi, processo al via 
Ma i legali di Sabrina 
vogliono un altro giudice

Taranto - Appena iniziato, il processo per l'omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa proprio un anno fa, che vede imputati, tra gli altri, lo zio Michele, la zia Cosima e la cugina Sabrina, subisce il primo stop.

Chiesta la rimessione del processo L’avvocato Franco Coppi, legale di Sabrina Misseri, ha infatti presentato una richiesta di rimessione del processo, in apertura dell’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Taranto Pompeo Carriere, per incompatibilità ambientale. La richiesta è stata presentata in base all’art. 45 del Codice di procedura penale che prevede la possibilità di chiedere un altro giudice "quando gravi situazioni locali, tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili, pregiudicano la libera determinazione delle persone che partecipano al processo ovvero la sicurezza o l'incolumità pubblica, o determinano motivi di legittimo sospetto". La richiesta è stata accolta dal giudice. Gli atti quindi verranno ora trasmessi alla Corte di Cassazione e l'udienza è stata rinviata al 10 ottobre.

33 milioni di risarcimento Ammonta a 33 milioni di euro, con una provvisionale di 300mila euro, la richiesta di risarcimento danni depositata dai legali della famiglia Scazzi, costituitasi parte civile, nei confronti dei Misseri imputati per l’omicidio di Sarah. Giacomo Scazzi, sua moglie Concetta e il loro figlio Claudio hanno chiesto in udienza preliminare tre milioni di euro a testa nei confronti di Michele Misseri, la figlia Sabrina e la moglie Cosima, più un milione di euro a testa nei confronti di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele, accusati con lui della soppressione del cadavere. Non è stata ancora quantificata invece la richiesta di risarcimento danni per l’ex badante di casa Scazzi, la romena Maria Ecaterina Pantir, anche lei costituitasi parte civile.

Gli imputati Davanti al gup sono comparsi 13 imputati. Cosima Serrano e Sabrina Misseri, zia e cugina della vittima, sono accusate, in concorso tra loro, di omicidio e sequestro di persona e, insieme a Michele Misseri (marito di Cosima) e a un fratello e un nipote di quest’ultimo - Carmine Misseri e Cosimo Cosma - anche della soppressione del cadavere. Il corpo di Sarah venne gettato in un pozzo-cisterna in contrada Mosca, nelle campagne di Avetrana. Tra gli imputati ci sono anche quattro avvocati, accusati a vario titolo di favoreggiamento personale, intralcio alla giustizia, soppressione di atti veri e infedele patrocinio, e quattro presunti favoreggiatori.

Questi ultimi sono parenti o conoscenti di Giovanni Buccolieri, fioraio di Avetrana che a distanza di mesi dall’omicidio raccontò agli inquirenti di aver visto, il 26 agosto 2010, Cosima costringere in strada Sarah a salire a bordo della sua auto, e due giorni dopo ritrattò tutto sostenendo che era stato un sogno.

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