MilanelloSilvio Berlusconi - lo assicura Allegri - è «galvanizzato dal primato in classifica» guadagnato dal Milan al gong del vecchio anno. Da oggi contano solo il presente e il futuro, non più il passato oltre che il derby, sistemato dal calendario oltre lostacolo atalantino, tra otto giorni insomma. «Stiamo per affrontare due mesi decisivi per il campionato» è lopinione di Allegri che si ritrova allimprovviso con una epidemia a centrocampo (fuori, a vario titolo, Gattuso, Flamini, Ambrosini, Aquilani e Seedorf) e con i soliti tormentoni sui giornali: contratto, Pato e Tevez. Su questultimo laggiornamento è di Adriano Galliani rientrato dal Brasile, dopo lincontro a pranzo con lApache e atteso alla scaletta dellaereo: «Noi abbiamo laccordo col giocatore, aspettiamo la risposta del City». Nessuna replica, ma solo un dribbling alla Boniperti, «baci», allinserimento dellInter nella trattativa. Pato invece è una materia di pertinenza del livornese ed è lui che prova, dinanzi ai microfoni e più tardi, con i taccuini aperti, a chiudere dentro una comoda parentesi il contenzioso col giovane brasiliano.
«Qui sono tutti titolari, ci sono 50 partite da giocare in fondo alla stagione, nessuno può pensare di giocarle tutte. Fra me e Pato non cè stato nessun problema e se cè stato lo abbiamo risolto.
Io voglio che resti, può essere un acquisto importante da gennaio visto che ha giocato poco finora» il suo intervento, molto articolato, che non lascia spazio ai se e nemmeno ai ma. Intervento accompagnato anche dalla scelta di mandarlo subito in campo, al fianco di Ibra, come è successo nel primo tempo di Dubai, a dimostrazione che a Pato non mancherà la fiducia da sventolare come alibi di un eventuale divorzio. Partirà Pato, allora, con Robinho in panchina al fianco di Inzaghi, un altro dei «rieccoli», restituito alla dignità della convocazione e del viaggio a Bergamo appena ha rimesso a lucido i suoi muscoli. Non cè nessuna nuvola nemmeno sul rinnovo del contratto allallenatore, affidato al negoziato con Galliani («è solo una questione di cifre, non cè stato alcun sondaggio, né diretto né indiretto, da parte dellInter») e perciò destinato a dipanarsi nei prossimi mesi, senza rischio alcuno.
A furia di occuparsi daltri argomenti, futili e meno futili, cè il rischio di lasciare lAtalanta fuori dalluscio di Milanello e di svegliarsi allimprovviso nel pomeriggio di oggi, a Bergamo, «dinanzi a una squadra che ha gli stessi punti dellInter e un carattere identico a quello del suo allenatore». Meglio prepararsi per tempo.
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